
Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali, è ottimista in vista della prossima assemblea del 24 aprile, che dovrà decidere sulla riconferma della sua carica e sul futuro del gruppo assicurativo. Nonostante le sfide legate alla contesa tra azionisti e le discussioni sull’operazione con Natixis, Donnet sottolinea con forza l’importanza di mantenere Generali come un’azienda italiana e indipendente.
In un’intervista rilasciata nei giorni scorsi al Corriere della Sera, il Ceo evidenzia che Generali è oggi un gruppo solido, con una capitalizzazione che è passata da 15 miliardi di euro a 51 miliardi dal suo arrivo nel 2016.
Nonostante l'interesse di alcuni soci, tra cui i gruppi Caltagirone e Delfin, per un controllo maggiore, Donnet ribadisce che chi desidera acquisire Generali dovrà pagare un premio significativo agli azionisti. Il ritorno complessivo per gli azionisti negli ultimi tre anni è stato del 103%, a conferma della solidità e della performance superiore del gruppo rispetto ai concorrenti. Il tema centrale dell'assemblea sarà l'approvazione del piano Lifetime Partner 27: Driving Excellence, che prevede 8,5 miliardi di euro destinati ai soci sotto forma di dividendi e buyback.
Nonostante alcune voci contrarie, Donnet si dice pronto a lavorare per l’interesse del gruppo, garantendo una leadership coesa che continui a generare valore per gli azionisti.
La performance di Generali ha anche attirato l’apprezzamento da parte degli investitori esteri, che, secondo Donnet, non comprendono le difficoltà interne. Uno degli argomenti più discussi è l'operazione Natixis, un accordo con la banca francese BPCE che potrebbe portare Generali a un’importante espansione nel settore asset management. Donnet rassicura che questa operazione non influenzerà negativamente il piano strategico, ma riconosce che ci sono dubbi, soprattutto in relazione al golden power del governo italiano, che potrebbe ostacolare l’accordo.
Sul fronte delle preoccupazioni relative al risparmio italiano, Donnet ribadisce che le risorse dei clienti italiani saranno sempre protette e gestite internamente. Sebbene Generali stia cercando alleanze con realtà estere per rafforzare la propria posizione nell’asset management, l’obiettivo resta quello di garantire la crescita del gruppo, senza compromettere l’autonomia e l’interesse del paese. In un mercato sempre più concentrato, Generali sta cercando di consolidare la propria posizione, con acquisizioni strategiche come quelle di Liberty Seguros e Conning, che permetteranno di gestire un portafoglio di 1.900 miliardi di euro. Nonostante l’incertezza politica, Donnet guarda al futuro con fiducia, concentrandosi anche su un importante investimento in intelligenza artificiale e tecnologia per accelerare la trasformazione del gruppo.
Infine, la posizione di Generali sui temi di sostenibilità e innovazione resta centrale, con l’impegno a investire in tecnologia, ma senza dimenticare l’importanza del capitale umano, rappresentato dai suoi 87.000 dipendenti e 164.000 agenti sul campo. Il futuro del gruppo, secondo Donnet, è nelle sue mani e in quelle dei suoi collaboratori.