
Ivass ha pubblicato uno studio sui fattori che hanno determinato un aumento dei riscatti delle polizze vita. Dopo un lungo periodo di tassi di interesse bassi, nel 2022 i rendimenti dei titoli obbligazionari a livello globale hanno ripreso a crescere. Contestualmente, l’aumento dei prezzi al consumo ha spinto l’indice inflattivo all’8,1% nello stesso anno.
I tassi di interesse elevati favoriscono un incremento delle richieste di riscatto, poiché gli assicurati tendono a dismettere le polizze assicurative per investire in strumenti finanziari alternativi più redditizi. Un volume significativo di riscatti può esporre le imprese assicurative al rischio di liquidità, poiché per soddisfare tali richieste potrebbero essere costrette a smobilizzare titoli prima della scadenza naturale, subendo minusvalenze in un contesto di tassi crescenti.
Nel 2023, i riscatti hanno raggiunto complessivamente 85 miliardi di euro, con un incremento del 59% rispetto al 2022. Il tasso di riscatto è salito di 4,2 punti percentuali, attestandosi al 10,7% per le polizze rivalutabili e all’11,3% per le unit-linked.
Lo studio condotto nel Quaderno Ivass conferma una relazione statisticamente significativa tra il tasso di riscatto e il rendimento dei BTP. Ciò riflette l’ipotesi che, in periodi di aumento dei tassi di interesse, i risparmiatori tendano a riscattare le polizze per investire in opzioni più profittevoli.
I riscatti risultano più elevati per le polizze distribuite da imprese che utilizzano prevalentemente il canale bancario (tasso di riscatto in aumento di 6,2 punti percentuali nel 2023), rispetto a quelle vendute tramite agenti, broker o canali diretti (+2,5 punti). L’elasticità rispetto al rendimento dei BTP varia in base alla natura della rete distributiva bancaria (proprietaria o non proprietaria). Non si rilevano differenze significative tra i prodotti misti e quelli a vita intera.