Considerato che i rigidi parametri di bilancio imposti allo Stato fanno prevedere nuovi tagli alla Sanità, RBM Salute - compagnia di assicurazioni che opera nel comparto salute - ritiene che ci sia bisogno di nuove misure strutturali e una alleanza tra componente pubblica e quella privata, al fine di promuovere il secondo pilastro sanitario.
“Al fine di scongiurare per il 2017 e gli anni futuri il venir meno di servizi essenziali per i cittadini”, RBM Assicurazione Salute chiede al Governo, al ministro dell’Economia e delle Finanze e al ministro della Salute “l’istituzione urgente” di un tavolo di confronto per l’avvio di un secondo pilastro sanitario che affianchi strutturalmente il Servizio Sanitario Nazionale.
“I possibili ulteriori tagli al Fondo Sanitario Nazionale – dichiara Marco Vecchietti, consigliere delegato della compagnia operante nel ramo Salute – rendono improrogabile la convocazione urgente di un tavolo di lavoro per rendere disponibili i 15 miliardi di euro attualmente spesi dagli Italiani in sanità privata che l’introduzione di un secondo pilastro sanitario aperto a tutti i cittadini potrebbe recuperare a supporto delle politiche del Servizio Sanitario Nazionale, portando indirettamente la dotazione del Fondo Sanitario Nazionale alla cifra record mai raggiunta di 126 miliardi di euro”.
“Lo ripetiamo ormai da anni: bisogna mettere a punto una nuova strategia per la Sanità in Italia che rilanci un’alleanza pubblico/privato affiancando strutturalmente un secondo pilastro sanitario ancillare al Servizio Sanitario Nazionale. Diversamente il sistema sanitario è destinato al collasso”, aggiunge Vecchietti. “La situazione che abbiamo di fronte, infatti, è sempre più preoccupante e paradossale. Non dimentichiamoci che a metà agosto, con una certa enfasi, venivano approvati i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza. Oggi a poco meno di un mese bisogna prendere atto, come a dire il vero temevamo, che i relativi finanziamenti non sono sufficienti”.
Secondo RBM Salute i tagli ipotizzati dal ministero dell’Economia, necessari per rispettare gli impegni italiani non fanno che confermare che in mancanza di un Piano Strategico per la Sanità in Italia che coinvolga pubblico e privato per liberare risorse aggiuntive, i cittadini italiani dovranno rassegnarsi a pagare attraverso le imposte, per servizi sanitari che non avranno o che potranno avere in tempi biblici.