
In meno di cinque anni il prezzo delle polizze Rc Auto è sceso di 96 euro. A fare i conti è l’Ivass.
L’authority che vigila sulle assicurazioni fa notare, nel corso della presentazione del bollettino Iper, come si sia passati dai 515 euro del quarto trimestre 2013, data d’inizio della rilevazione, ai 419 euro del terzo trimestre del 2018. Ivass osserva anche che il 50% degli assicurati paga meno di 376 euro.
I prezzi sono ampiamente differenziati nella penisola: in Campania il prezzo medio è pari a 539 euro mentre in Valle d’Aosta è pari a 303 euro.
I prezzi medi sono assai differenziati tra le compagnie, con variazioni su base annua comprese tra il -9,4% e il +7,4%.
Al terzo trimestre del 2018 la correlazione tra dimensione dell’impresa e riduzione di prezzo è quasi nulla.
Ivass lancia anche un allarme relativo alla truffe: le compagnie assicurative non offrono sul mercato polizze Rc Auto temporanee ed è difficilissimo trovarle e questo rende più facile per i truffatori entrare in questa fascia di mercato. Le truffe via web sono in forte crescita e l’Istituto ha oscurato centinaia di siti fake. Solo a gennaio ne sono stati scovati 20.
Per aiutare il consumatore, si sta lavorando a un portale istituzionale per i preventivi. Iniziativa che dovrebbe arrivare in porto per l’inizio del nuovo anno. Intanto l’Ivass certifica come il premio medio per la garanzia Rc Auto si attesti nel terzo trimestre del 2018, ultimo aggiornamento disponibile, a 419 euro. Una cifra questa che risulta in calo del 18,6% rispetto ai 515 euro che si pagavano alla fine del 2013.
Da allora l’andamento dei prezzi è monitorato dall’authority che, con il suo bollettino, fornisce l’unica analisi corretta, in grado di avere una copertura ampia, controllando 2 milioni di targhe.
Infine, è stato ricordato come l’inserimento della black box nei contratti faccia gola nelle arre del Paese a maggiore rischiosità. Nella provincia di Caserta oltre il 60% delle sottoscrizioni la prevede, mentre a Bolzano ci si ferma al 3%. La diffusione della scatola nera, che a livello nazionale si aggira sul 20%, è sicuramente uno dei fattori che sta dietro al calo dei prezzi, contribuendo anche a ridurre i dislivelli su base territoriale.