
Recependo una direttiva dell’Unione europea dell’8 aprile scorso, una circolare del Comando generale delle Capitanerie di porto, dal giorno di Pasqua è scattato il divieto di ingresso nei porti italiani di imbarcazioni battenti bandiera russa e a quelle che hanno cambiato bandiera dopo il 24 febbraio, giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
La disposizione riguarda tutte le tipologie di navi mercantili con una stazza superiore le 500 tonnellate, impiegate in attività commerciali e internazionali. Sono escluse le navi che richiedono rifugio o assistenza e le imbarcazioni da diporto, ma il divieto riguarda quelle a noleggio.
Sono escluse le navi che trasportano beni di prima necessità come prodotti alimentari, agricoli, umanitari e alcune categorie energetiche come il gas. Nel caso di nave con bandiera russa già in un porto italiano dopo l’entrata in vigore della circolare delle Capitanerie, potrà completare le sue operazioni senza limitazioni.
Il divieto di approdo rientra nel quinto pacchetto di sanzioni Ue, approvato a inizio mese, quello che blocca l’import di carbone e altri prodotti per un valore complessivo di 10 miliardi di euro.