
Se il bilancio umano del violento terremoto che ha colpito il Marocco nella notte tra venerdì e sabato è arrivato a contare almeno 2.100 morti, le conseguenze economiche del sisma si preannunciano parecchio pesanti.
Il Ceo di Scor Thierry Léger ha dichiarato a “La Tribune” che la gran parte delle case distrutte o danneggiate non erano assicurate. Ciò significa che il gap tra l’ammontare complessivo dei danni economici con i danni assicurati rischia di essere considerevole.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 300.000 persone sono state interessate dal disastro, tanto più drammatico perché oltre alle tante vite perse, molte abitazioni non erano state progettate per resistere a un terremoto ed erano quindi difficili da assicurare contro il rischio terremoto. Scor sostiene che gli edifici coperti da assicurazione dovrebbero essere meno rispetto a quelli assicurati in Turchia, paese colpito da un terremoto nello scorso febbraio “e il differenziale tra i danni economici e quelli assicurati dovrebbe essere maggiore”. Secondo una stima preliminare della Banca mondiale, le perdite economiche causate dal terremoto in Turchia e Siria ammontano a 34 miliardi di dollari, ma i costi per le compagnie di assicurazione sono stati stimati dal riassicuratore Swiss Re a 5,3 miliardi di dollari.