
UniCredit ha ufficializzato la sua partecipazione nel capitale di Generali, confermando una quota del 4,1%, acquisita nel tempo sul mercato. Inoltre, la banca informa di avere una quota aggiuntiva dello 0,6%, detenuta per conto dei propri clienti nell'ambito dell'ordinaria attività.
Nonostante l'importo complessivo superi i 1,9 miliardi di euro, UniCredit ha dichiarato che si tratta esclusivamente di un “puro investimento finanziario”, privo di qualsiasi interesse strategico riguardo alla governance del gruppo assicurativo triestino.
La dichiarazione precisa che l’istituto guidato da Andrea Orcel è concentrato sul piano “UniCredit Unlocked” e sull'operazione in corso su Banco BPM, ma ciò non ha fermato le speculazioni riguardo al possibile impatto di questa partecipazione in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione di Generali, previsto per l'8 maggio.
La quota del 4,1% fa di UniCredit il quinto maggiore azionista della compagnia, dopo Mediobanca (13,1%), Delfin della famiglia Del Vecchio (9,9%), Caltagirone (6,8%) e Edizione dei Benetton (4,8%). UniCredit potrebbe quindi giocare un ruolo fondamentale nelle dinamiche legate alla composizione del nuovo consiglio di amministrazione di Generali, in particolare a favore di Philippe Donnet, attuale Ceo e candidato per il suo quarto mandato, sostenuto dalla lista di Mediobanca.
UniCredit ha sottolineato che, pur avendo acquisito la partecipazione in Generali, l'operazione non è legata ad altre manovre in corso nel settore bancario e assicurativo, come la fusione di MPS con Mediobanca o l’integrazione con Natixis nel settore del risparmio gestito. Il gruppo ha inoltre precisato che la partecipazione non influisce sul Cetl (Common Equity Tier 1), garantendo che l’investimento rispetta i parametri di rendimento fissati dalla banca, con un ritorno superiore al 15%, in linea con gli obiettivi finanziari della gestione di Andrea Orcel.
Tuttavia, l'incursione in Generali non è passata inosservata nel contesto più ampio del risiko bancario. Alcuni osservatori ipotizzano che questa mossa possa essere parte di una strategia più ampia, in cui UniCredit mira a ottenere vantaggi in altre operazioni, come l'Offerta pubblica di scambio (Ops) su Banco BPM e l'investimento in Commerzbank. La partecipazione in Generali, pur priva di intenti strategici diretti, potrebbe infatti rivelarsi significativa per gli equilibri futuri delle principali operazioni di mercato in corso.