Driverless car
Non solo intelligenza artificiale per data center, ma Huawei ora punta ai veicoli a guida autonoma.
Il settore automotive si trova all’alba di un crocevia storico, e molteplici forze stanno provocando la prossima rivoluzione della mobilità, come emerge da un’indagine della società di consulenza Price Waterhouse Coopers. La spinta tecnologica è forte: il 100% delle vetture nuove sarà connesso probabilmente già nel 2022, mentre i primi veicoli con livello di autonomia L4 saranno utilizzati per specifiche funzioni già dal 2021.
Un report pubblicato recentemente da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) ha affrontato i temi dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale (AI) e dell’automazione e le sue implicazioni sui contratti assicurativi, evidenziando la necessità di predisporre coperture personali dei rischi e delle responsabilità.
Toyota ha raggiunto un accordo con Denso e Aisin Seiki (società giapponesi che sviluppano e producono componenti e sistemi per l’industria automobilistica) per la realizzazione di una joint venture che si occuperà della ricerca tecnologica in ambito driverless car.
Le auto a guida autonoma inizieranno a circolare sulle strade britanniche entro il 2021.
Il gruppo BMW, Intel e Mobileye hanno annunciato di aver sottoscritto un Memorandum of Understanding che prevede che Fiat Chrysler Automobiles (FCA) sia il primo costruttore automobilistico ad unirsi a loro nello sviluppo di una piattaforma di guida autonoma all’avanguardia, leader nel mondo e destinata ad un’implementazione globale.
Secondo la società di consulenza Frost & Sullivan case automobilistiche, start-up, aziende aerospaziali e altri operatori faranno investimenti significativi per lo sviluppo delle automobili volanti e presenteranno i propri prototipi nei prossimi 10 anni.
La sezione UK del gruppo francese ha iniziato a collaborare con Ventures, un consorzio di partner pubblici e privati che lavorano insieme per testare su strada veicoli a guida autonoma, nell’area tra Bristol e il South Gloucestershire.