Privacy
Arriva dal Garante della privacy il via libera alla costituzione di una banca dati nel settore dell’autonoleggio. Il progetto sottoposto a verifica preliminare dell’Autorità ha come finalità la tutela del patrimonio aziendale, la pianificazione di strategie di mercato e le analisi statistiche.
Al via il nuovo Protocollo d’intenti sulla protezione dei dati personali nelle attività di sicurezza cibernetica. Il Presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei dati personali, Antonello Soro, e il Direttore Generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), Alessandro Pansa, hanno firmato un documento che conferma e rilancia le linee dell’intesa istituzionale avviata nel 2013.
La digitalizzazione delle informazioni e degli archivi, la diffusione dei social network, dei dispositivi mobili, delle tecnologie wi-fi e dei servizi cloud hanno contribuito a un sensibile aumento della vulnerabilità dei sistemi informatici e di conseguenza di attacchi cyber.
Presentata a Roma la relazione sull’attività svolta nel 2016 dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, composta da Antonello Soro, Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici, Licia Califano.
Il datore di lavoro non può accedere in maniera indiscriminata alla posta elettronica o ai dati personali contenuti negli smartphone in dotazione al personale. È un comportamento illecito. A ribadirlo è il Garante della privacy che ha vietato a una multinazionale l’ulteriore utilizzo dei dati personali trattati in violazione di legge. La società potrà solo conservarli per la tutela dei diritti in sede giudiziaria.
I Ministri della salute dei paese appartenenti all’’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) hanno invitato gli Stati membri ad adottare un sistema di regole comuni che consenta l’utilizzo e il riutilizzo dei dati sanitari per fini di pubblico interesse nel pieno rispetto della privacy delle persone.
“Solo un’azienda italiana su cinque conosce nel dettaglio le implicazioni del General Data Protection Regulation, il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali. E sono pochissime, il 9%, quelle che hanno già strutturato un progetto per adeguarsi. Molte, il 46%, hanno in corso un’analisi dei requisiti richiesti".
Dal Garante della privacy arriva un no alla banca dati online della reputazione. Il progetto per la misurazione del “rating reputazionale”, elaborato da una organizzazione articolata in un’associazione e da una società preposta alla gestione dell’iniziativa viola, secondo il Garante, le norme del Codice sulla protezione dei dati personali e incide negativamente sulla dignità delle persone.
Verifiche indiscriminate sulla posta elettronica e sulla navigazione web del personale sono in contrasto con il Codice della privacy e con lo Statuto dei lavoratori. Questa la decisione adottata dal Garante, che ha vietato a un’Università il monitoraggio massivo delle attività Internet dei propri dipendenti.
L’assemblea plenaria del Parlamento Europeo ha adottato in seconda lettura i testi del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali e della Direttiva che regola i trattamenti di dati personali nei settori di prevenzione, contrasto e repressione dei crimini, ultimando un iter legislativo durato oltre 4 anni.
Maggiori tutele per gli utenti, ma anche regole più chiare per chi fa profilazione on line, a partire dai principali siti web. Chi opera su Internet dovrà fornire agli utenti informazioni chiare e complete, richiedere ed ottenere il consenso degli interessati, revocabile in ogni momento, e offrire concrete tutele anche a chi non dispone di uno specifico account per accedere ai servizi offerti. Queste le principali misure indicate date dal Garante per la privacy nelle “Linee guida in materia di trattamento dati personali per profilazione on line”, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.
Le aziende che offrono servizi di preventivi on line per l’accesso al credito devono rispettare le regole a protezione dei dati personali e non possono “sfruttare” a fini di marketing la debolezza dei consumatori nel delicato momento della ricerca di possibili fonti di finanziamento (prestiti personali, cessioni del quinto, consolidamento di debiti). Tanto più tenuto conto dell’attuale situazione di crisi economica.
“Trasparenza e privacy non sono in conflitto, ma la pubblicazione sui siti web della P.A. non deve ledere la dignità degli individui”. Ad affermarlo è Licia Califano, Componente del Garante per la protezione dei dati personali e professore ordinario di diritto costituzionale presso l’Università di Urbino, nel corso della Tavola rotonda “Privacy e trasparenza. Per una P.a. in rete attenta ai diritti”, organizzata dal Garante nell’ambito della XXXI Assemblea annuale dell’Anci.
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