Unioncamere
Più imprese edili, consulenti aziendali e bed&breakfast, meno nel commercio, nell’agricoltura e nella manifattura. Queste alcune delle evidenze che emergono dai dati Movimprese sull’andamento della demografia delle imprese nel 2023, elaborati da Unioncamere e InfoCamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio.
La riconversione green fa bene all’ambiente, ma anche alle imprese. Secondo i risultati di un’indagine svolta da Unioncamere e dall’Agenzia per la Coesione territoriale nell’ambito del progetto Sisprint (Sistema integrato di supporto alla progettazione degli interventi territoriali), 9 imprese su 10 tra le 32mila aziende interrogate sull’impatto ambientale degli investimenti green, hanno detto di aver riscontrato benefici.
Superano il tetto delle 2000 unità (2.181 a fine marzo 2019), il numero di startup innovative nate in modalità digitale nel nostro Paese.
Prosegue il calo dei fallimenti delle aziende italiane. Nel 2016 sono scesi del 7% nei primi undici mesi attestandosi a poco più di 1.000 al mese.
In totale sono state 11.655 le procedure fallimentari aperte dalle imprese tra gennaio e novembre dello scorso anno, contro le 12.583 dell’analogo periodo dell’anno precedente.
Nei primi nove mesi dell’anno lo stock delle imprese iscritte alle Camere di commercio è aumentato di 41.597 unità, 2.227 in più rispetto allo stesso periodo del 2015, per un tasso di crescita nei nove mesi pari allo 0,7%.
Dati positivi sul fronte delle imprese italiane che chiudono il 2015 con un saldo positivo tra entrate e uscite, di 45 mila aziende in più rispetto all’anno precedente.
Secondo un’analisi effettuata da Unioncamere nel corso del 2016 circa 1/3 delle imprese italiane aumenterà il proprio giro d’affari. Un segnale sicuramente incoraggiante e principalmente dovuto allo sforzo di innovazione intrapreso nel 2015 e che proseguirà nell’anno in corso.
L’Italia della Net economy e dell’Industria 4.0, quella che cerca ingegneri e maghi della Rete (il cui cuore è la Lombardia), è l’ambito in cui si concentra il gap tra domanda e offerta di lavoro che continua ad affliggere il nostro Paese malgrado una disoccupazione a due cifre.
Fra i giovani imprenditori la parità di genere è un traguardo raggiungibile: quasi 1 impresa su 3 tra quelle di under 35 (poco meno di 609mila) è a trazione femminile. Complessivamente si tratta di oltre 171mila unità, pari al 28,11% del totale delle imprese giovani.
L’unione fa la forza. Sembra questo il motto che ha indotto oltre 10mila imprese ad aderire ad uno dei 2mila contratti di rete presenti al 1° marzo nel Registro gestito dalle Camere di commercio.
Oltre 20mila nell’ultimo anno, quasi 174mila dal 1998. Sono i numeri della mediazione civile e commerciale svolta dagli Sportelli di conciliazione delle Camere di commercio, presentati nel corso del convegno nazionale organizzato da Unioncamere, nell’ambito della XI Settimana della conciliazione delle Camere di commercio.
La crisi morde anche i “pagherò” che, tra gennaio e maggio, si sono ridotti di un quarto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo uno dei dati significativi che emergono dall’analisi sull’andamento dei protesti levati nelle province italiane in base ai dati raccolti dalle Camere di Commercio ed elaborati da InfoCamere per conto di Unioncamere.
Chiude in rosso ma riprende un po’ di fiato il sistema delle imprese italiane. Secondo le rilevazioni di Unioncamere il primo trimestre dell’anno (che tradizionalmente consegna un bilancio negativo all’anagrafe delle Camere di commercio) ha fatto segnare un saldo negativo (-24.490 imprese) ma che rappresenta una importante inversione di tendenza rispetto al 2013, quando dopo i primi tre mesi il risultato era di -31.000 imprese.