Social Media
I programmi software di uso comune, i social network, le app di messaggistica istantanea e adesso anche criptovalute e portafogli digitali sono sempre più imitati dai criminali informatici attraverso il phishing. A rilevarlo è l’ultimo report “Threatland” curato da Swascan, azienda di cyber security del Gruppo Tinexta, secondo cui i programmi più colpiti al mondo sono nell’ordine Office365 (17,8%), Facebook (11,5%), WhatsApp (3,9%), Outlook (2,4%) e “Crypto/Wallet” (2,1%) ormai fra i primi cinque bersagli preferiti dagli hacker.
L’Ivass, l’Autorità di vigilanza sulle assicurazioni guidata da Luigi Federico Signorini ha aperto un profilo su LinkedIn.
Nella cornice della campagna “Le Idee Migliori Meritano di Essere Scoperte”, pensata per dare visibilità alle piccole imprese e incoraggiare le persone a supportarle, in un periodo strategico per il business come le festività natalizie, Meta ha analizzato le abitudini di consumo delle persone sui social, attraverso uno studio commissionato a YouGov, che evidenzia quanto siano centrali etica e sostenibilità nelle scelte d’acquisto degli utenti.
Anche se un po’ in ritardo rispetto ad altri Paesi del Nord Europa, le grandi aziende italiane sono sempre più “Smart”, con un livello di digitalizzazione pari al 39,2%: il 47,1% di esse che investe in ICT, il 42% che fa già affidamento su servizi cloud avanzati, il 35,3% che utilizza l’analisi dei big data ed il 32,4% che punta sui Social Media.
Nel 2021 il 22% degli italiani ha smesso di utilizzare temporaneamente o in modo permanente almeno una piattaforma social.
Il numero degli utenti dei social media ha superato a ottobre il tetto dei 4,5 miliardi di persone di tutto il mondo.
Nell’anno della pandemia è stato il boom del mondo digitale e dei social media. Tanto è vero che oggi in Italia 50 milioni di persone ovvero l’84% della popolazione, ogni giorno accedono a internet (+2% su base annua) e trascorrono online il doppio del tempo che spendono guardando la tv, mentre sette italiani su dieci, per un totale di 41 milioni di persone, il 68%, interagiscono sui canali social (+6%), utilizzati in maniera diversificata, a scopo di intrattenimento, informazione, condivisione e conversazione.
Per il 23% degli italiani l’impatto della pandemia per il Covid-19 ha peggiorato il livello di civiltà online, portando a una maggiore diffusione di informazioni false o fuorvianti e la manifestazione delle proprie frustrazioni.
I social network sono al centro del nostro modo di comunicare, e sempre più lo saranno in futuro, ma ogni medaglia ha il suo rovescio e le nostre interazioni digitali comportano anche nuovi rischi. Sono infatti ben 246 milioni le persone vittime di cyberbullismo in tutto il pianeta,un fenomeno che riguarda specialmente i più giovani (secondo i dati UNESCO).
Essere se stessi sui social è segno di benessere psicologico e l’autenticità online aiuta a stare bene. Lo sostiene uno studio realizzato da Erica Bailey della Columbia University di New York e pubblicato sulla rivista Nature Communications.
Verti lancia #FollowYourDreams, un nuovo progetto di comunicazione social che ha come protagonista Eliana Salvi, divulgatrice digitale e fondatrice di Pinktrotters e autrice del volume Donne, mamme, imprenditrici: chiacchiere con unicorni. L’iniziativa ha l’obiettivo di fornire consigli sulla ripresa dell’attività lavorativa, con un focus specifico sul mondo dell’imprenditoria al femminile.
Kaspersky ha pubblicato una ricerca che evidenzia la crescente attenzione delle persone di tutto il mondo nel controllare la propria privacy.
L’Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni apre ai canali social con un profilo Twitter ufficiale e una pagina LinkedIn, nelle quali si presenta con il nuovo logo a conferma della volontà di aggiornare lo stile e i mezzi di comunicazione della associazione.
Agli over 65 del nostro Paese il mondo dei Social non interessa proprio. Una indagine rientrante nel progetto Ageing in a Networked Society (coordinato da Emanuela Sala, docente del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università Milano-Bicocca) afferma che solo il 7% della popolazione anziana del nostro Paese usa Facebook e gli altri Social Media. Una percentuale che è meno della metà rispetto alla media europea (16%).
Gli italiani utilizzano i Social Network ma temono per la privacy. È il risultato della ricerca “Retail Transformation 2.0”, realizzata da Digital Transformation Institute e Cfmt, che ha indagato sul rapporto delle persone con le tecnologie.