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Studi e ricerche
Sarà per il rispetto dell’ambiente, sarà per ridurre i costi della benzina e dell’auto o semplicemente per fare movimento, fatto sta che in Italia il numero dei pedoni è in continuo aumento. Secondo gli ultimi dati (rapporto ACI – Censis Servizi 2011) gli italiani che scelgono di spostarsi a piedi sono arrivati al 42,4%, rispetto al 35,5% del 2010. Dietro a questo trend positivo, utile sia per la salute degli italiani che dell’ambiente, si nascondono però numerose insidie, che l’Osservatorio Linear dei Servizi ha cercato di individuare attraverso una ricerca commissionata a Nextplora. Se infatti il numero di incidenti stradali è in diminuzione, secondo l’ultimo rapporto Aci il numero di decessi di pedoni sulle nostre strade è aumentato del 3%. Il peggiore in Europa. Secondo il 60% degli italiani pericolo numero uno sono gli scooter, che transitano sui marciapiedi sfrecciando fra i pedoni passando rasente ai portoni delle case, dai quali potrebbero uscire persone. Per quanto riguarda invece le auto, per il 56% degli intervistati sono pericolose in quanto tendono a non fermarsi in vista delle strisce pedonali, per il 55% accelerano addirittura l’andatura mettendo a repentaglio la sicurezza dei pedoni e per il 38% non rispettano i limiti di velocità. Per chiudere il quadro negativo infine gli italiani puntano il dito sui comportamenti scorretti dei guidatori sia di auto che di moto: la sosta selvaggia è per il 51% dei pedoni ciò che proprio non sopportano delle auto, così come la sosta sui marciapiedi degli scooter, odiata dal 35% degli intervistati.
La sostenibilità ambientale e il risparmio energetico sono temi sempre più in primo piano anche nel settore automobilistico, un campo in cui la ricerca, negli ultimi anni, si è concentrata nell’individuazione e sviluppo di tecnologie a impatto zero. Nonostante questo, quasi 3 italiani su 10 ancora non conoscono la classe euro della propria automobile: è quanto emerge da un’indagine del Centro Studi e Documentazione Direct Line. Dalla ricerca risulta infatti che se il 19% del campione non è certo della classe Euro della propria macchina, quasi un italiano su 10 (9%) confessa di ignorarla del tutto.
Rimandate in materia ‘Classe Euro’ le donne, bocciati i ragazzi: il 23% delle appartenenti al gentil sesso afferma infatti di non essere poi così certo di quanto inquini la propria auto e ben il 22% degli under25 confessa candidamente di non conoscere la classe euro.
Secondo le analisi di Euler Hermes, leader mondiale nell’assicurazione crediti (Allianz Group), il rallentamento della crescita mondiale spinge verso l’alto il numero delle insolvenze aziendali (+4% nel 2012) nel mondo. Il problema è che secondo le previsioni dell’ufficio studi di Euler Hermes la crescita continuerà anche nel prossimo anno per il quale si attende un ulteriore incremento del 5%.
Nel dettaglio, il rallentamento economico mondiale si rifletterà inevitabilmente sull’andamento globale delle insolvenze (Global Insolvency Index), atteso in crescita del 4% nel 2012. La tendenza dovrebbe rimanere verso il basso nelle Americhe (- 9%) mentre in tutte le altre regioni mondiali si registrerà un incremento. In Asia la crescita sarà del 4%, nei Paesi del Mediterraneo del 20% (Italia + 12%, in crescita continua negli ultimi 5 anni) ed infine nell’Eurozona la crescita sarà del 14% (Francia +4% mentre l’area costituita da Germania, Austria e Svizzera +1%).
Swiss Re, il colosso della riassicurazione con sede a Zurigo, ha pubblicato il suo nuovo studio Sigma intitolato "Facing the interest rate challenge" e dedicato questa volta al problema dei tassi di interesse. L’analisi del gruppo elvetico esplora l’impatto dei tassi d’interesse sul business assicurativo, spiegando come mai un aumento repentino dei tassi (o un periodo prolungato di tassi d’interesse bassi) possa essere un problema per gli assicuratori.
Negli ultimi trent’anni i tassi di interesse sono andati progressivamente al ribasso, e di recente i rendimenti sui titoli di stato decennali sono scesi sotto il 2% in svariati mercati. E se questa tendenza aiuta chi ha preso soldi in prestito ed è sommerso di debiti a pareggiare i propri bilanci, la stessa cosa non si può dire degli assicuratori, per cui invece i rendimenti limitati rappresentano un notevole disagio.
In allegato è possibile consultare lo studio originale diffuso da Swiss Re.
“In caso di incidente stradale le parti coinvolte sono tenute a compilare un modulo che riporta le principali coordinate dell’incidente, i dettagli sulle vetture e i dati personali dei soggetti”. Ma cosa succede nella realtà? Solo 1 italiano su 2 (50%) compila il modulo CAI con sicurezza mentre gli altri dichiarano di trovarsi in seria difficoltà.
Euler Hermes Italia, Società del gruppo Allianz specializzata nell’assicurazione crediti, presenta un'analisi sui mancati pagamenti delle Imprese italiane, relativa al primo semestre 2012.Il rallentamento economico dell’Italia prosegue su tutti gli indicatori congiunturali facendo prevedere per il 2012 un decremento del PIL pari al – 1,8%. Al trend negativo dell’economia italiana si unisce anche l’evoluzione dei tempi di pagamento e dei debiti non onorati per le imprese che operano nel settore privato, attesi in ulteriore deterioramento.
Luglio col bene che ti voglio, cantava una nota canzone degli anni ‘60 e come ogni anno, nei mesi estivi, milioni di italiani si mettono in viaggio verso le mete di vacanza. Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, però, solo l’8% seguirà strettamente i consigli di Società Autostrade sui giorni e gli orari più indicati per la partenza, per evitare i rischi da bollino rosso. Il 28% si metterà in auto alle prime luci del mattino, mentre il 14% posticiperà la partenza in serata, nella speranza che il caldo conceda un po’ di tregua.
Con lo spread che sfiora quota 500, il tunnel della crisi che non finisce mai e il continuo aumento del prezzo della benzina si poteva ipotizzare qualche cambiamento nelle abitudini dei vacanzieri, almeno riguardo ai mezzi utilizzati, per raggiungere le mete agognate durante tutto l’anno. Invece no. Secondo la ricerca “Stetoscopio, il sentire degli assicurati italiani” realizzata da Quixa e MPS Marketing Problem Solving, l’86% degli italiani userà l’automobile per gli spostamenti, perché garantisce maggiore indipendenza (83%) ed è abbastanza capiente per trasportare borse e bagagli (72%).
La ricerca ha suddiviso gli italiani in quattro categorie: gratificati, obbligati, scontenti e spensierati in base al loro atteggiamento sul tema ferie e auto.
Da qui al 2040 la speranza di vita dei pensionati di 65 anni si allungherà sino a 88 anni per gli uomini e 92 anni per le donne, con un sensibile incremento rispetto al dato attuale (84 anni per gli uomini e 88 per le donne). La longevità di chi percepisce una rendita pensionistica resterà superiore alla media generale dell’intera popolazione. Sono questi i dati più significativi emersi dallo studio “La mortalità dei percettori di rendita in Italia”, presentato a Roma dal Consiglio Nazionale e dall’Ordine Nazionale degli Attuari, che stabilisce una sorta di pietra miliare per tutto il sistema previdenziale e assicurativo.
Ieri, presso l’elegante cornice di Villa Necchi Campiglio a Milano, Aon Benfield Italia – leader nel brokeraggio riassicurativo – ha illustrato le problematiche relative alla disciplina Solvency II e le potenzialità degli strumenti riassicurativi di essere una leva strategica per le richieste di Capital Requirement che ne deriveranno.
Le nostre città sono come giungle per chi non ha la capacità di districarsi agevolmente tra i numerosi ostacoli presenti ovunque. Questo è ciò che l’Osservatorio Linear dei Servizi ha rilevato dall’ultima ricerca commissionata a Nextplora, che in vista delle paralimpiadi di Londra ha voluto interrogare gli italiani sui servizi dedicati ai disabili nelle proprie città e sui comportamenti scorretti da parte degli automobilisti che recano loro maggiori danni. In Italia secondo gli ultimi dati elaborati dall’Istat (La disabilità in Italia. Il quadro della statistica ufficiale. 2009) risiedono circa due milioni e 600 mila disabili, quasi il 5% per cento della popolazione italiana.
Nei primi sei mesi del 2012 l’impatto finanziario delle catastrofi naturali è in netto calo rispetto all’anno precedente. A sostenerlo è il riassicuratore tedesco Munich Re che stima in 26 miliardi di dollari i danni provocati dai circa 450 eventi catastrofali registrati a livello mondiale. Si tratta di un valore decisamente modesto a confronto dei 75,60 miliardi di dollari mediamente registrati negli ultimi dieci anni.
Anche le perdite assicurate (12 miliardi) si sono rivelate inferiori alla media, di 19,20 miliardi, dei primi sei mesi dell'ultimo decennio. Nella prima metà di quest’anno i danni maggiori sono stati provocati dai tornado e dagli incendi forestali negli Stati Uniti, dove siè concentrato il 61% dei costi totali e l’85% delle perdite consolidate nel periodo. Solo il 16% del totale dei costi e il 10% delle perdite assicurate sono ascrivibili all’Europa dove, oltre alle tempesta invernale Andrea, spiccano i danni provocati dai terremoti avvenuti in maggio nel modenese. Va detto che complessivamente il numero di eventi catastrofali è invece leggermente superiore alla media, ma almeno nella prima parte dell’anno, non si sono verificate grandi catastrofi paragonabili a quelle dell’anno scorso, quando il conto dei danni provocati dai terremoti della Nuova Zelanda e il terremoto del Giappone, segito dallo tsunami, raggiunse la cifra astronomica di 81,7 miliardi di dollari.
Secondo un’indagine del Centro Studi e Documentazione Direct Line, quasi 1 italiano su 4 si sposta per i lunghi viaggi in compagnia del proprio animale domestico. Sono quasi 45 milioni gli animali da compagnia che vivono nelle case degli italiani (Fonte: Lav), un numero davvero considerevole. Amati e coccolati, gli animali domestici nella maggior parte dei casi seguono i propri padroni nei lunghi viaggi, facendo loro compagnia anche in auto. Ben il 24% degli italiani intervistati ha infatti dichiarato di possedere un animale domestico che lo segue durante i viaggi in auto, e sono soprattutto le donne (55%) ad avere questa abitudine rispetto agli uomini (39%).
Per non violare il codice della strada in compagnia di un amico a quattro zampe basta seguire alcune semplici regole, che mescolate a una buona dose di buonsenso, evitano che l’animale possa causare distrazioni al conducente: il 42% degli italiani tiene il proprio animale nell’apposito trasportino e il 17% ha montato all’interno dell’auto una rete divisoria. Meno prudente il 14% che lascia il proprio animale tranquillamente sdraiato sul sedile posteriore, l’8% che preferisce tenerlo seduto ai propri piedi sul lato passeggero, e il 5% che lo lascia libero di muoversi nell’abitacolo dell’auto. I più stravaganti? Indubbiamente il 6% del campione che ha risposto di circolare in auto con l’animale protetto dalla cintura di sicurezza come se fosse un normale essere umano.
Le persone non completamente autosufficienti sono una realtà sempre più presente nel vivere quotidiano delle famiglie italiane. Lo rivela la nuova puntata dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria: il 61% degli italiani con più di 30 anni conosce amici o parenti che vivono o hanno vissuto questo tipo di situazione.
Un numero destinato inesorabilmente a crescere se, come rileva l’ultima indagine ISTAT del 2011, nel 2030 ci saranno molti più nonni che nipoti: gli over 65 passeranno infatti dal 30% della popolazione nel 2005 al 62% nel 2030 mentre gli ultraottantenni dai 2,9 milioni del 2011 ai 7,7 milioni del 2030, con un’incidenza degli anziani non autosufficienti dai 2,1 milioni attuali ai 3,5 milioni. L’Italia è il secondo paese in Europa con il più alto indice di invecchiamento dopo la Germania. A ciò si aggiunge il fatto che le famiglie hanno sempre maggiore difficoltà a sostenere il carico della cura di una persona non completamente autosufficiente, non solo dal punto di vista economico ma anche di energie e di tempo da dedicare.
Riceviamo da Francesco Barbieri, direttore di Attualità UEA una riflessione dopo i giorni più difficili del terremoto in Emilia Romagna.
"Ho avvertito l'impellente esigenza di ripubblicare il pezzo che ho redatto due anni fa, quando Uea celebrò a L'Aquila la sua Assemblea annuale. Ovviamente, Uea scelse L'Aquila per testimoniare la sua totale solidarietà alle popolazioni straziate da quel terribile sisma, nonché ai colleghi agenti di assicurazioni, ai loro collaboratori e dipendenti ed a tutto il settore assicurativo abruzzese.