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Studi e ricerche
L’Italia va sempre più…a piedi. È quanto emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio mensile di Segugio.it, comparatore online di assicurazioni auto e moto del Gruppo MutuiOnline, che ha rilevato come gli Italiani rinuncino sempre più spesso a utilizzare la propria automobile per spostarsi. Complice la delicata fase economica che il Paese sta attraversando, la fotografia scattata da Segugio.it ritrae un’Italia sempre più immobile, non solo metaforicamente. Dai 10.890 chilometri annui dichiarati nel febbraio 2012 si è passati, infatti, ai 9.560 chilometri dello scorso mese. In termini percentuali equivale a un calo del 12,2% nell’arco degli ultimi 12 mesi, pari a ben 1.330 chilometri annui.
La musica in auto è da sempre compagna di viaggio e di mille avventure. Da soli o in compagnia, chi non ha mai intonato in macchina “Quel mazzolin di fiori”? Un sondaggio effettuato dal Centro Studi e Documentazione Direct Line rileva infatti che il 62% degli italiani ascolta musica mentre viaggia, una cifra intorno ai 24 milioni di automobilisti.
Stagione invernale inoltrata e condizioni climatiche avverse, ma sempre più spesso nelle nostre città incrociamo impavidi centauri in sella a scooter e moto. Sarà colpa del traffico sempre più spietato, dei parcheggi per auto diventati veri e propri miraggi e perché no? Anche per via del caro-benzina gli italiani scelgono come mezzo di trasporto alternativo lo scooter o la moto.
Il Centro Studi di Euler Hermes Italia, prima compagnia di assicurazione crediti, Gruppo Allianz, presenta un'ANALISI sui MANCATI PAGAMENTI delle Imprese italiane nel 2012.
Il Report sui Mancati Pagamenti è una ricerca trimestrale sugli andamenti dei pagamenti delle imprese italiane. Un’attenta analisi condotta su ogni singola Regione, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici che ha come base il monitoraggio giornaliero dei pagamenti tratto dalla banca dati Euler Hermes Italia, costituito da circa 450.000 aziende.
Presentati a Milano i risultati della prima edizione dell’Osservatorio sul Risk Management nelle PMI italiane, realizzato dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, nell’ambito delle attività di ricerca della Cattedra Cineas di Global Risk Management, in collaborazione con the FinC - the Finance Centre e con Confapi Industria.
Obiettivo dell’indagine era, in particolare, analizzare lo stato dell’arte relativo alle pratiche di gestione del rischio adottate dalle imprese italiane non finanziarie di piccole e medie dimensioni, dunque studiare la loro cultura di rischio, i metodi scelti, evidenziare le aree di rischio più rilevanti, la frequenza dei controlli, l’intensità degli investimenti, la propensione al rischio (risk appetite).
Oculati sì, ma un po’ meno rigidi. I risparmiatori italiani, tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013, hanno messo in atto dal punto di vista economico strategie un po’ meno rigorose per realizzare i propri progetti di vita, continuando a tagliare le spese superflue, riducendo meno le spese importanti e soprattutto mettendo da parte per risparmiare e magari per investire. È quanto emerge dalla terza rilevazione dell’Osservatorio ANIMA (la seconda risale a ottobre 2012), l’indagine realizzata da ANIMA Sgr, il maggior operatore indipendente del risparmio gestito italiano, in collaborazione con la società di ricerche di mercato GFK Eurisko.
Secondo l’ultimo sondaggio del Centro Studi Direct Line non sono molti gli italiani al volante che hanno abitudini eco-compatibili. L’indagine evidenzia, infatti, il persistere, fra gli automobilisti italiani, di comportamenti dannosi oltre che per la salute anche per l’ambiente in cui viviamo. Il 39% del campione intervistato ha ammesso di aver visto veicoli in sosta con il motore acceso, per riscaldare l’abitacolo d’inverno e raffreddarlo in estate. Non è eco-friendly neppure il comportamento di chi non effettua i controlli periodici sull’auto semplicemente perché a prima vista può apparire in perfette condizioni, denunciato dall’11% del campione.
La crisi in Europa non è ancora finita per le imprese. Secondo l’ultima analisi realizzata da Coface, il mondo presenta uno scenario prudente per l‘economia mondiale nel 2013. La ripresa dei Paesi avanzati resta in balia del debito pubblico e privato. Inoltre, non migliora la fiducia delle famiglie e delle imprese, alla luce del deterioramento del mercato del lavoro e delle riforme istituzionali incompiute in Europa. La mancanza di trasparenza delle politiche di bilancio USA a sua volta rischia di pregiudicare la crescita americana.
Primi giorni del nuovo anno, nuovi propositi fra cui magari la scelta automobile. In quest’ottica l’Osservatorio dei Servizi Linear ha voluto fotografare lo scenario automobilistico della Penisola e ciò che pensano i suoi abitanti in fatto di costruttori di automobili. Ecco i risultati: su un campione di 10 Paesi a livello mondiale i primi tre della classe, Germania, Italia e Giappone, si spartiscono ben l’88% delle preferenze.
Nel complesso, le imprese industriali continuano ad effettuare investimenti per rimuovere l'inquinamento dopo che questo è stato prodotto, anziché integrare i propri impianti con tecnologie più “pulite” che contribuiscono a proteggere l’ambiente dagli effetti negativi del processo produttivo. Lo rileva il Report “Gli investimenti per la protezione dell’ambiente delle imprese industriali” pubblicato dall’Istat e relativo all’anno 2010 secondo il quale nel 2010 gli investimenti per il trattamento dell'inquinamento a valle dei processi produttivi, il cosiddetto “end-of-pipe” (1.440 milioni di euro) sono ancora la componente più rilevante degli investimenti per la protezione dell'ambiente, con un incidenza del 74,8% sul totale, contro il 25,2% degli investimenti integrati (485 milioni di euro) collegati a tecnologie più avanzate.
Gli analisti del settore assicurativo si aspettano una maggiore redditività dalle compagnie assicurative più performanti nonostante le difficili condizioni di mercato. È quanto rileva una ricerca di Accenture anticipata in esclusiva da Radiocor, sottolineando come le società premiate saranno quelle che cresceranno sui mercati emergenti. L’indagine condotta dall’Institutional Investor Research Group ha riguardato 68 analisti di Borsa del settore assicurativo di 16 Paesi e una vasta gamma di argomenti come gli utili e le strategie di crescita inquadrate nel contesto delle sfide più impegnative dell'industria assicurativa. La ricerca rivela che gli analisti prevedono che le compagnie assicurative a cui è stato assegnato “buy” avranno un Roe prima delle tasse del 14,9% nel 2012 contro il 13,7% del 2011. Le aspettative di redditività continueranno a salire anche nei prossimi tre anni: la metà degli intervistati si aspetta un incremento del Roe al lordo delle tasse delle compagnie che hanno ricevuto un “buy”.
Una larga fetta di italiani, soprattutto a causa della crisi economica, è sempre più attenta alle spese di natura medica: ben il 51% infatti afferma di fare molta più attenzione ad aprire il proprio portafoglio in occasione di spese legate alla salute. E sempre più numerose sono le occasioni in cui i cordoni della borsa restano del tutto chiusi: un italiano su cinque (19%) dichiara apertamente di sottoporsi a minori visite e controlli proprio perché comportano un costo troppo elevato che non può permettersi.
Secondo la nuova pubblicazione economica Panorama Settori del gruppo assicurativo Coface che valuta i rischi settoriali del mondo, il rischio credito medio risparmia pochi settori. Costruzioni, metallurgia e distribuzione sarebbero i comparti più vulnerabili. Solidi la farmaceutica, l’energia e i trasporti, mentre sotto sorveglianza sono l’agroalimentare, l’auto e l’elettronica.
Le soluzioni assicurative più importanti? Le polizze vita e quelle di protezione della casa. È questo il principale risultato di un sondaggio realizzato da Zurich Insurance Group (Zurich) in otto Paesi europei.
Italiani in prima linea nella manutenzione della propria auto. Sarà colpa della crisi e della volontà di risparmiare qualche euro oppure puro piacere e dedizione? L’Osservatorio Linear dei Servizi nell’ultima ricerca commissionata a Nextplora ha messo in luce la propensione degli automobilisti italiani verso la cura e la manutenzione delle proprie autovetture. Dal controllo dei livelli dei liquidi (56%) alla ricerca dell’assicurazione auto in prima persona (72%) passando dal 57% che pulisce la propria automobile autonomamente, gli italiani risultano virtuosi.