Secondo le analisi realizzate da Munich Re i danni provocati dalle catastrofi naturali nel 2016 sono stati pari a 175 miliardi di dollari, l’ammontare più elevato dal 2012 a oggi, anche se le vittime sono state inferiori rispetto al 2015 (8.700 rispetto a 25.400).
Tra le principali catastrofi, Munich Re indica i terremoti di Kumamoto in Giappone, di Amatrice in Italia e il sisma in Nuova Zelanda.
In particolare, i danni causati dal sisma che ha colpito il Centro Italia lo scorso agosto e poi in ottobre, causando 298 vittime, sono stati stimati in circa 5 miliardi di dollari, il 99% dei quali non coperti da assicurazione.
Il Munich Re NatCat Service calcola anche che tra il 1980 e il 2015 i danni da terremoti in Italia sono stati pari a 56 miliardi di dollari (51 miliardi di euro), dei quali solo 1,8 miliardi (1,6 mld euro) erano assicurati. “La densità assicurativa resta molto bassa, in particolare per gli immobili residenziali'”,sottolinea Munich Re. Lo studio ricorda che il Consiglio Nazionale degli Ingeneri ha calcolato - prima del sisma in Centro Italia - in quasi 94 miliardi di euro l’importo necessario per rendere più resistente ai terremoti il patrimonio residenziale italiano, ma “anche la presenza di edifici più stabili non eviterà il verificarsi di gravi danni di tanto in tanto”.
Vi sono poi le alluvioni che hanno colpito la Cina, il Centro Europa e la Louisiana, l’uragano Matthew e gli incendi in Canada.
In totale nel 2016 Munich Re ha recensito 750 eventi naturali che hanno provocato perdite di rilievo contro la media di 590 dell’ultimo decennio. Molto elevato in particolare il numero delle inondazioni che hanno causato il 35% dei danni contro la media decennale del 21%, il che porta i riflettori sugli effetti del cambiamento climatico. Le catastrofe naturali che hanno provocato il maggior numero di danni sono avvenute in Asia.
Si tratta dei due terremoti che hanno colpito l’isola di Kyushi, vicino alla città di Kumamoto in Giappone con danni per 31 miliardi di dollari, per il 20% assicurati e delle devastanti alluvioni di giugno e luglio in Cina, con danni per 20 miliardi, ma solo per il 2% coperti da polizze.