Rispetto all’anno precedente nel 2017 l’Istat stima un aumento della diseguaglianza nella distribuzione delle spese. La debole ripresa economica non è sufficiente a spingere i consumi degli italiani e a soffrire sono ovviamente le persone dal reddito più basso.
La spesa media mensile del decimo di famiglie che spende meno è diminuita del 5%, a fronte di un incremento del 4,3% per il decimo che spende di più è aumentata. Il rapporto tra la spesa complessiva del 20% delle famiglie che consumano di più e il 20% che spendono meno è salito a 5,2 rispetto a 5,0 del 2016.
Al netto della spesa che le famiglie dovrebbero sostenere per prendere in affitto una casa la spesa media familiare è di 1.977 euro (+2,2%). Il livello medio della spesa alimentare è di 457 euro mensili (+2% rispetto ai 448 euro del 2016). La spesa per beni e servizi non alimentari è di 2.107 euro al mese: la voce più elevata è quella per abitazione, acqua, elettricità, manutenzione ordinaria e straordinaria, pari a 898 euro mensili (35% del totale), seguita dai trasporti (290 euro, l'11,3%). Crescono le spese per servizi sanitari e salute (+8%), trasporti (+7,1%) e comunicazioni (+2,5%). Ampie differenze sul territorio, legate a livelli di reddito, prezzi e comportamenti di spesa: il divario tra il valore più elevato del Nord-Ovest (2.875 euro) e quello più basso delle Isole (1.983 euro) è stabile e pari a 900 euro, il 45% in più in termini relativi.
Nei comuni centro di area metropolitana si spendono mediamente 2.829 euro, 206 euro in più rispetto ai comuni periferici e 375 euro in più rispetto agli altri comuni fino a 50mila abitanti.