Attacchi hacker quintuplicati in un solo anno. È questo il dato più che allarmante che emerge dalla Relazione annuale dell’Intelligence italiana presentata in Parlamento.
I principali attacchi del 2018 hanno visto protagonista la Pubblica amministrazione, sia centrale sia locale, che totalizza il 72% delle attività a danno dei sistemi informatici. Nel dettaglio risulta rilevante l’aumento di attacchi contro reti ministeriali (24% delle azioni ostili, in aumento del 306% rispetto al 2017) ed enti locali (39%).
Stando alle rilevazioni dei Servizi Segreti sono i cosiddetti “hacktivisti” a detenere il primato degli attacchi: il 61% delle azioni del 2018 fa capo agli “hacker attivisti” peraltro promotori della campagna #OpBlack Week volta a screditare le Istituzioni nazionali, portata avanti dalle principali “crew” del panorama italiano, ossia Anonymous Italia, LtùzSec Ita ed AntiSec Ita. L’intelligence segnala inoltre un innalzamento nella qualità e nella complessità di alcune tipologie di attacco che fa il paio con la persistente scarsa consapevolezza delle vittime.
Di grandissima portata e senza precedenti, spiega il report, è la sfida destinata a giocarsi proprio sul piano tecnologico, in cui gli sviluppi attesi ed in parte già in atto – 5G, Intelligenza Artificiale, Internet delle cose sono da considerarsi, oltreché straordinari volani di sviluppo, altrettanti appetibili contesti su cui si appuntano mire di dominio.
L’evoluzione incessante e tumultuosa del settore richiede, negli apparati preposti alla tutela del Paese, non solo prontezza, competenza e adattabilità, ma anche capacità di assicurare costanti e tempestivi raccordi tra le diverse componenti nazionali e con i Paesi alleati ed amici. Tratti, questi, imposti in realtà dall’intera gamma dei fenomeni e delle minacce all’attenzione dell’intelligence, che ha pertanto continuato ad accompagnare la proiezione “sul campo” con un continuo ed attento processo di affinamento ed aggiornamento di metodi e prassi e con un’azione accorta di selezione, qualificazione e formazione permanente del personale, rafforzando ulteriormente le interazioni con università, qualificati centri di ricerca e con il mondo delle imprese.
Gli sforzi per potenziare l’“ecosistema cyber” nazionale avranno comunque più concrete possibilità di successo solo se associati ad una parallela crescita della cultura della sicurezza cyber che interessi ogni singolo cittadino. È per questo motivo che il Dis, a sviluppo della prima campagna di formazione digitale nazionale “Be Aware Be Digital”, ha realizzato strumenti interattivi, anche per gli studenti, allo scopo di elevarne conoscenze e capacità in materia di utilizzo consapevole del web e delle nuove tecnologie: si segnala, in particolare, il prossimo rilascio di Cybercity Chronicles, la prima applicazione di “edutainment” ambientata nel cyberspazio.