
I dati sulle immatricolazioni a dicembre sono eloquenti: 119.454 le autovetture immatricolate dalla Motorizzazione italiana, per un calo del 14,95% rispetto a dicembre 2019, quando ne erano state immatricolate 140.448 (a novembre erano state immatricolate 138.559 autovetture, con una variazione di -8,24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Per l’intero 2020 le auto immatricolate sono state 1,381 milioni, il 27,93% in meno del 2019 (1,916 milioni autovetture).
Il mercato italiano dell’auto chiude il 2020 in profondo rosso, “a un livello da anni '70 del secolo scorso”. “La contrazione sarebbe stata ancora peggiore senza il pacchetto di sostegno Benemati che ha previsto per la seconda metà dell’anno incentivi, oltre che per le auto ad emissioni zero e a basso impatto, anche per quelle ad alimentazione tradizionale”. Secondo il Centro Studi Promotor, “le prospettive per il 2021 sono legate all’andamento della pandemia, che, al momento, non sembra lasciare spazio ad eccessivo ottimismo”.
Con il calo del 2020, “il fatturato delle immatricolazioni di autovetture in Italia ha subito una contrazione di 12,17 miliardi rispetto al 2019, mentre il gettito Iva è calato di 9,97 miliardi. E’ del tutto evidente che per il comparto dell’auto un’altra annata come il 2020 avrebbe effetti catastrofici”, ha detto Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, sottolineando che “per evitarli sarebbe necessario rifinanziare gli incentivi già varati per il 2021 per le auto con alimentazione tradizionale (ed emissioni comunque contenute) che, se la pandemia non imporrà nuovi lockdown, potrebbero rimanere senza fondi già nel corso del primo semestre dell’anno”. Secondo Promotor, oltre ai bonus introdotti per altri settori, il Governo dovrebbe “varare anche un grande piano pluriennale per riqualificare il parco circolante italiano di autovetture, tenendo conto che l’auto, dopo la casa, è il secondo bene delle famiglie italiane per importanza economica”.