
Secondo i dati elaborati da Aniasa, l’Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici, il 2019 è stato l’anno del record per i furti dei veicoli a noleggio a breve termine. I furti di veicoli e furgono sono stati pari a 1.800, una media di 5 al giorno, per un incremento dell’11% rispetto al 2018.
Un trend che preoccupa Aniasa soprattutto perché in controtendenza rispetto al calo dei furti d’auto complessivi e perché provoca un danno agli operatori stimato in 12,5 milioni di euro, per un aumento del 22% rispetto ai 10,2 milioni dell’anno precedente.
Le regioni maggiormente colpite dal fenomeno sono Campania, Puglia, Sicilia, Lazio e Lombardia, dove si concentra circa il 90% dei furti.
In miglioramento anche i tassi di recupero dei veicoli, con percentuali in continua crescita e che hanno raggiunto la soglia del 50% sul totale dei furti. Durante il 2019 sono stati infatti recuperati 890 mezzi, a fronte dei 790 dell’anno precedente. Merito dei dispositivi telematici installati a bordo delle flotte che sono in grado di rilevare la posizione del veicolo e di guidare le Forze dell’Ordine al recupero.
Giuseppe Benincasa, direttore generale di Aniasa, ha così commentato i dati: “I nostri ultimi dati confermano e se possibile consolidano il negativo primato europeo e mondiale del nostro Paese nella graduatoria delle nazioni più colpite dalla piaga dei furti d'auto. La crisi economica degli ultimi anni ha spinto le organizzazioni criminali a puntare con crescente interesse verso questo redditizio business e, in particolare, verso la crescente flotta delle auto a noleggio a breve termine. Numeri significativi, cui si aggiungono quelli del lungo termine e del car sharing e che portano a un totale di oltre 6mila unità le vetture rubate ogni anno. Un fenomeno che in una fase di crisi acuta dell’industria turistica e di recessione economica mette a rischio la sopravvivenza di alcuni operatori meno strutturati”.