
A livello europeo gli investimenti nel settore del Fintech tra il 2010 e il 2017 sono stati pari a 15,7 miliardi di euro, ma il vero boom si è registrato lo scorso anno.
Infatti, secondo una ricerca di Accenture gli investimenti in Fintech del 2017 sono più che triplicati rispetti all’anno precedente. In Italia, in particolare, dei 100 milioni investiti dal 2010, un terzo è stato censito nel solo 2017, sintomo di un settore in forte accelerazione.
Ciò nonostante, l’Italia rimane al 12° posto in Europa per investimenti complessivi in Fintech, alle spalle di paesi come Belgio, Finlandia e Spagna.
Per recuperare il divario l’Italia potrebbe promuovere alcune azioni suggerisce la ricerca. Tra queste l’istituzione di un incubatore nazionale sul modello di “Swave” in Francia; altro suggerimento è la creazione di strutture dedicate di sistema che possano facilitare l’open innovation nel settore finanziario o la cooperazione tra le banche e gli altri attori del Fintech.
In questo scenario le Fintech possono offrire un’ulteriore possibilità di attrarre clienti con elevata cultura digitale e di espandersi verso prodotti o segmenti finora considerati non profittevoli (es. unbanked, robo for advisor, digital lending, instant insurance, ..), innestando nel sistema finanziario degli elementi di innovazione che possono accelerare la redditività e il percorso di trasformazione digitale. L’Italia quindi dovrà giocare la sua partita in un contesto molto dinamico, dove la potenzialità sono però ancora enormi.
Tornando all’Europa il 50% dei principali operatori finanziari collabora già con imprese startup – attraverso acquisizioni dirette e partnership – per entrare in nuovi mercati, per sviluppare nuovi prodotti, per acquisire nuovi segmenti di clientela e per razionalizzare i modelli operativi. Ciò viene realizzato attraverso l’adozione – in alcuni casi sperimentale – di nuove tecnologie.
Attualmente, secondo una mappatura di Accenture, le Fintech risultano essere circa 3000 in tutto il mondo.
Le motivazioni che sottendono al fenomeno Fintech sono molteplici e spaziano dalla necessità per le banche di iniziare a “servire oggi il cliente di domani”, in linea con l’approccio dei big della tecnologia, alla necessità di raggiungere nuove frontiere di efficienza operativa sfruttando nuove tecnologie come RPA (Robotic Process Automation) e AI (Artifical Intelligence).