Nonostante il 2023 sia stato un anno caratterizzato ancora da forti incertezze economiche derivanti da alti tassi di interesse, da un’inflazione media annua elevata e da una crescita lenta del PIL, il settore assicurativo ha registrato, in particolare nella raccolta premi dei rami Danni (+7,7%) e in quella dei prodotti tradizionali Vita (+9,2%), performance di crescita rilevanti.
Lo comunica l’Ania che ha pubblicato i dati relativi alla raccolta premi 2023 che, complessivamente, ha sfiorato i 145 miliardi, in linea con quanto raccolto nel 2022, anno in cui il volume premi risultava invece in calo del 9,4%. “Le polizze Vita rimangono una delle forme più importanti di impiego per il risparmio gestito e pesano per circa il 14% dello stock di attività finanziarie delle famiglie italiane”, sostiene l’Ania.
La raccolta del solo ramo Vita, la raccolta premi è stata di poco superiore a 91 miliardi (-3,5%) rispetto al 2022 quando invece i premi diminuivano dell’11%. Il calo è stato però determinato essenzialmente dalle polizze Unit-Linked (ramo III) e solo in modo marginale dalle polizze di capitalizzazione (ramo V).
I premi di ramo III (Polizze Linked) sono diminuiti nel 2023 del 32% (per un ammontare che è sceso sotto i 20 miliardi), come conseguenza di una generalizzata volatilità dei mercati azionari e obbligazionari che ha allontanato i risparmiatori da questa tipologia di investimento. Allo stesso modo, ma con volumi molto più contenuti, i premi del ramo V (Capitalizzazione) sono diminuiti di oltre il 24%.
Al contrario, i premi relativi ai contratti Vita tradizionali di ramo I – Vita umana sono aumentati del 9,2% (con un volume di oltre 66 miliardi). In uno scenario economico/finanziario caratterizzato da una sostenuta inflazione e da alti tassi di interesse, ma anche da elevata incertezza, è risultata molto appetibile la possibilità di investire in forme di risparmio che garantiscano almeno il mantenimento del capitale investito (spesso abbinato a rendimenti minimi).
Sono risultati in crescita, seppur con un’incidenza ancora molto contenuta sul volume complessivo del business Vita, anche i premi del ramo IV – Malattia (+24,0% e un volume di appena 275 milioni) e i premi del ramo VI – Fondi pensione (+22,9% e un volume di 3,9 miliardi).
Nel settore Danni i premi sono risultati in crescita del 6,6% rispetto al 2022 per un volume di 38 miliardi. Questo risultato positivo è stato determinato da un aumento dei premi del ramo Rc Auto (+4,3%) e da una crescita significativa dei premi negli altri rami Danni (+7,7%). L'aumento del volume premi nel 2023 - a fronte di un parco di veicoli assicurati sostanzialmente invariato - è funzione di una lieve contrazione della frequenza sinistri (-1,3%) e di un incremento di oltre il 5% del loro costo medio. Ania osserva come negli undici anni precedenti (dall'autunno 2012 fino a giugno 2022) sia stata registrata una riduzione del premio medio che ha sfiorato il 40%. Per quanto riguarda gli altri rami Danni, si conferma un trend in forte espansione che testimonia la crescente propensione degli italiani a proteggersi in modo più adeguato contro i rischi della persona, dei beni e del patrimonio. L'aumento complessivo di questo comparto è stato del 7,7% e sono risultati in crescita i premi di tutti i rami; quelli che hanno registrato una variazione positiva uguale o superiore alla media sono stati i seguenti: Incendio (+7,6%), i rami Credito e Cauzione (+10,8%), Malattia (+10,9%) e il ramo Corpi veicoli terrestri del 12,1%. Hanno mostrato tassi di crescita inferiori alla media ma comunque positivi i rami: Infortuni (+2,4%), Perdite pecuniarie (+3,5%), Assistenza (+5,2%), Tutela legale (+5,4%), il settore Trasporti (+6,0%) e Rc Generale (+7,1%).