Il tasso di alfabetizzazione finanziaria degli italiani è generalmente molto basso, con giovani e donne che dimostrano di essere le categorie più vulnerabili nella gestione del risparmio.
È quanto emerge dall’ultima edizione del report Un Neo – Welfare per la famiglia: cooperare per una gestione consapevole del risparmio, promosso da Assimoco e realizzato dalla società Ermeneia Studi & Strategie di Sistema di Roma che sottolinea come quasi 2/3 dei capifamiglia italiani diffida degli investimenti e preferisce conservare il denaro in cassa, mentre cresce la propensione al risparmio: la percentuale di chi ha fatto accantonamenti negli ultimi anni è salita dal 35,2% del 2014 al 42,2% del 2016.
Secondo l’indagine svolta su un campione di 2 mila nuclei familiari, il calo della fiducia nei confronti delle banche, la crisi e l’analfabetismo finanziario rappresentano un mix esplosivo per la gestione consapevole del risparmio. Infatti, il sentiment più diffuso che osserva il report è il “disorientamento” rispetto ai prodotti finanziari: il 78,4% degli intervistati dichiara che non è facile scegliere tra gli impieghi finanziari disponibili, l’81,4% sostiene che le sicurezze e i rendimenti di un tempo non sono più validi e l’84,8% è stato influenzato dalle ultime vicende delle banche regionali italiane.
Alla luce dei risultati dell’indagine Ruggero Frecchiami, direttore generale del Gruppo Assimoco, ritiene che l’educazione finanziaria sia ormai diventata argomento di scottante attualità. “Così come è urgente, anzi urgentissimo – ha detto Frecchiami - recuperare il legame di fiducia da parte delle Banche e investire sulla trasparenza, elemento che, quando si tratta di strumenti finanziari di investimento con una qualche componente di rischio, deve essere alla base di qualsiasi operazione. Noi abbiamo deciso di investire ancora maggiori risorse sul fronte della formazione dei partner intermediari e, a tale proposito, abbiamo creato una rete di imprese per sviluppare l’educazione finanziaria nel mondo cooperativo. Gli attori del progetto sono rappresentati, oltre che da Assimoco, dai partner intermediari siano essi Banche di credito cooperativo, Casse rurali o Casse Raiffeisen oppure da agenzie. A oggi è stato predisposto un apposito contratto di rete, il cui scopo è erogare un servizio di educazione finanziaria attraverso soggetti certificati in materia di protezione, previdenza, indebitamento e investimento, in cui il ruolo di capofila è rappresentato dal Gruppo Assimoco”.
Come abbiamo visto, le categorie più vulnerabili nella gestione del risparmio: donne e giovani. Nel primo caso si registra un gender gap nel tasso di “alfabetizzazione finanziaria” pari a 15 punti percentuali (45% per gli uomini contro il 30% delle donne), superiore del 10% alla differenza che emerge su scala Ocse (35% uomini, 30% le donne).
Nel secondo, la cultura finanziaria di under 30 italiani risulta tra le più basse al mondo: in uno studio Ocse sulle competenze in materia dei quindicenni di 18 paesi, i giovanissimi del nostro paese si sono classificati agli ultimi posti con un punteggio di 466 contro una media di 500.
Un altro fattore che allontana i “millennials” dagli investimenti è la precarietà della condizione lavorativa: l’incidenza di occupati a termine nella fascia 24-35 anni è aumentata di quasi il 10% in un decennio, dal 15% del 2005 al 24,2% del 2015.