
Secco NO di Assoutenti alla proposta avanzata da Ivass di levare le tasse provinciali sull’Rc Auto, recuperando il gettito mancante attraverso un aumento (stimato attorno al 5%) delle accise sui carburanti. “Non ha senso pensare di abbassare il costo delle polizze introducendo nuovi balzelli a carico del cittadino”, dichiara il presidente di Assoutenti Furio Truzzi.
In tema di Rc Auto, Assoutenti propone una misura fiscale sulle polizze più praticabile, come già suggerito in Commissione Finanze: ridurre cioè la pressione fiscale sulle polizze Rc Auto del 6-9% (raggiungendo quindi la media europea) a chi acquista auto a basso impatto ambientale e dotate di sistemi di sicurezza attivi e passivi avanzati.
Si tratterebbe di una misura virtuosa, tesa a incentivare il rinnovamento del parco circolante italiano, il più datato d’Europa, sostituendolo con veicoli meno inquinanti e più sicuri. Significherebbe inoltre meno costi sociali derivanti da incidenti e di conseguenza meno risarcimenti.
“Ivass pensi ad esercitare con maggior severità il suo ruolo di controllore – sottolinea ancora Truzzi – e ascolti di più le associazioni dei consumatori prima di proporre aumenti insensati”.
Nel corso dell’Audizione alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati il 16 ottobre scorso, Assoutenti – insieme ad Assoconsum, Casa del Consumatore e Movimento del Consumatore – ha presentato in tema di Rc Auto una serie di proposte organiche e volte a migliorare la concorrenza sul mercato, calmierare i premi e garantire la salvaguardia dei diritti dei danneggiati. Eccone l’elenco:
- Portabilità del certificato assicurativo (sul modello di quanto già accade nella telefonia), per ridurre i premi, visto l’ampio utile di cui godono le compagnie.
- Eliminazione delle clausole limitative del risarcimento integrale, per evitare che la vittima di un incidente subisca indebite decurtazioni del danno.
- Il contratto base per consentire finalmente ai consumatori di comparare le offerte per la sola RcAuto.
- Misure atte ad incentivare l’introduzione di operatori esteri così da incentivare la concorrenza.
- Rottamazione del risarcimento diretto e ritorno ad un sistema di responsabilità civile pura, dove “chi rompe paga” e chi paga possa accertare con scrupolo il danno.
- Riparazioni a regola d’arte ripartendo dalla norma della Legge sulla Concorrenza che prevedeva la costituzione di un tavolo tra ANIA, Riparatori e Consumatori.
- Scatola nera: è necessario mettere mano a tutto l’impianto normativo che ne regola l’utilizzo per evitare che lo strumento, nato con finalità antifrode, venga utilizzato con finalità di pricing.
- Riforma Autorità di Vigilanza: è anomalo aver passato le competenze in materia di assicurazioni alla Banca d’Italia. Occorre ripristinare il controllo del Parlamento, con rigorose procedure di selezione, nella nomina dei quadri apicali.