Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, analizza la situazione del comparto del car sharing ancora alle prese con gli effetti della pandemia. Secondo l’associazione, nei primi 7 mesi del 2021 si sono registrati circa la metà dei noleggi effettuati nello stesso periodo del 2019.
Telelavoro e circolazione ancora limitata in città sono le cause principali del calo, sul quale incide anche l’assenza di una reale politica di sostegno verso l’auto condivisa che potrebbe svolgere un ruolo centrale nel ridurre le emissioni inquinanti e decongestionare le città. Servono più attenzione e misure strategiche, osserva Aniasa: dall’abolizione del canone annuale per i veicoli alla riduzione al 10% dell’IVA su questi servizi, dall’inclusione nel bonus mobilità alla previsione di fondi pubblici per la promozione di piattaforme di mobilità pay-per-use.
“La pandemia ha confermato la centralità dell’auto anche nel sistema di mobilità cittadina, in cui il settore del car sharing può giocare un ruolo da protagonista”, ha affermato il presidente di Aniasa, Massimiliano Archiapatti. “Per un suo definitivo rilancio e consolidamento nelle nostre città, sono oggi però necessari e non più rinviabili interventi strutturali da parte delle pubbliche amministrazioni e del Governo. L’utilizzo del car sharing, infatti, genera un enorme beneficio per l’ambiente, non solo in termini di riduzione dell’inquinamento e del traffico, ma anche nel riadattare l’assetto urbanistico delle nostre città. Vanno quindi rimossi ostacoli di natura spesso burocratica che ne ostacolano una più ampia e virtuosa diffusione: un’auto privata rimane generalmente parcheggiata circa il 95% della sua vita, al contrario di un’auto condivisa che è in continua circolazione. Secondo un nostro recente studio condotto con il Centro Studi Fleet&Mobility sulla città di Roma, dotare la Capitale di una flotta di 20.000 auto in sharing, ne toglierebbe 228.000 dalle strade (ogni auto condivisa ne eliminerebbe circa 12), con una riduzione di emissioni pari a 83 tonnellate/anno di PM10 (-10% rispetto al dato attuale). Senza contare il decongestionamento delle strade e i nuovi spazi messi a disposizione della cittadinanza”.
Rispetto allo scorso anno i timori legati all’uso dell’auto condivisa nei prossimi mesi, secondo uno studio realizzato da Aniasa e da Bain & Company, sono stati espressi solo dal 13% degli italiani intervistati. Un segnale positivo se lo si confronta con il 54% del giugno 2020, che lascia ben sperare per i prossimi mesi e che premia gli sforzi compiuti dagli operatori sin dall’inizio della pandemia sul fronte dell’igienizzazione dei veicoli grazie alle più recenti ed efficaci tecnologie sul mercato.
Per rilanciare il settore, Aniasa ha avanzato quattro proposte al Governo: Abolizione del Canone Annuale; Allineamento dell’IVA al 10%, Inclusione nel Buono Mobilità; Fondi pubblici per la promozione del MaaS (Mobility as a Service).