
Secondo uno studio della CGIA di Mestre, la Sanità italiana avrebbe accumulato un debito con i propri fornitori di almeno 24,4 miliardi.
I dati sono riferiti al 2013 (ultima rilevazione disponibile) e, afferma CGIA, sono sicuramente sottostimati: infatti, dal conteggio non sono inclusi i mancati pagamenti registrati dalle Asl della Toscana e della Calabria.
Quali sono le ragioni che hanno determinato l’accumulazione di un debito così imponente? A tentare una spiegazione ci ha provato il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi: “Se da un lato le Asl pagano con molto ritardo, è anche ormai noto che in molti casi le forniture vengono acquistate ad importi superiori ai prezzi di mercato e con forti differenze a livello regionale. Se, come ha avuto modo di denunciare nel novembre scorso il ministro Beatrice Lorenzin, nella sanità si annidano circa 30 miliardi di sprechi, è verosimile ritenere che una parte dei ritardi nei pagamenti sia in qualche modo riconducibile alle distorsioni sopra descritte. In altre parole, non è da escludere che tra le parti avvengano degli accordi non scritti per cui le Asl o le case di cura impongano ai propri fornitori pagamenti con ritardi pesantissimi, ma a prezzi superiori rispetto a quelli, ad esempio, praticati nel settore privato”.
L’Ufficio studi della CGIA tiene comunque a puntualizzare che la spesa sanitaria pubblica è inferiore di oltre 1,5 punti percentuali di Pil rispetto a quella francese o tedesca.
Inoltre, la qualità del servizio reso ai cittadini italiani, soprattutto in molte aree del Centro Nord, non ha eguali nel resto d’Europa.
Tornando ai dati della ricerca, la sanità regionale più indebitata è quella del Lazio, con 5,9 miliardi. Seguono Campania, con 3,8 miliardi, Lombardia e Piemonte, entrambe con 2,2 miliardi e il Veneto, con 2 miliardi. Se, invece, si rapporta il debito alla popolazione residente, il primato spetta al Molise, con 1.416 euro pro capite. Seguono il Lazio, con 1.017 euro pro capite, la Campania con 660 euro pro capite e il Piemonte, con 510 euro per ogni residente.
Per quanto concerne i tempi medi di pagamento praticati nel 2014 e riferiti alle sole forniture di dispositivi medici (fonte Assobiomedica), in Calabria il saldo della fattura è avvenuto mediamente dopo 794 giorni (praticamente dopo 2 anni e 2 mesi), in Molise dopo 790 giorni e in Campania dopo 350 giorni.