
Con l’aumento dell’incertezza legata alle tariffe imposte da Donald Trump, gli esportatori canadesi stanno riscoprendo l’assicurazione del credito commerciale, una copertura ancora poco diffusa nel Paese ma ampiamente utilizzata in Europa. Questo strumento protegge fino al 90% dei mancati pagamenti da parte di clienti esteri, ma finora era stato poco impiegato nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, tradizionalmente stabili.
L’interesse per questa copertura è cresciuto in periodi di crisi – come nel 2008 e durante la pandemia – e sta nuovamente aumentando: secondo Allianz Trade, le richieste sono salite del 10% da gennaio, anche se solo il 5% delle aziende esportatrici canadesi è attualmente assicurato.
Le tariffe imposte su acciaio, alluminio e auto hanno iniziato a comprimere i margini delle imprese, causando ritardi nei pagamenti e prime insolvenze. Le contro-tariffe canadesi peggiorano ulteriormente la situazione. Secondo Export Development Canada (EDC), le imprese si stanno informando, ma l’incertezza sulle decisioni di Trump frena la sottoscrizione di nuove coperture.
Il governo canadese ha lanciato iniziative di sensibilizzazione e destinato 5 miliardi di dollari canadesi a programmi di supporto. Gli esperti prevedono che, man mano che le scorte finiranno e gli effetti dei dazi si faranno sentire, le richieste si tradurranno in nuove polizze.