“A fine 2019 l’industria assicurativa italiana si presentava in buona salute: la raccolta premi superava i 140 miliardi (+ 4 per cento sul 2018) raggiungendo il 7,8% del PIL; il ROE era di poco superiore al 12% (in forte crescita rispetto al 6,4%); i fondi propri erano circa 2,4 volte il requisito minimo di capitale”. È quanto ha detto il presidente dell’Ivass, Daniele Franco, nelle considerazioni annuali online dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni.
“La recessione che è conseguita alla pandemia ha modificato questo scenario. A fine marzo la posizione di solvibilità delle compagnie era in media inferiore di 25 punti percentuali rispetto a fine dicembre (dal 235 al 210%)”. Da metà marzo l’Ivass ha avviato un monitoraggio periodico della situazione di solvibilità e di recente lo ha esteso alla posizione di liquidità; sono stati effettuati interventi nei confronti delle imprese che hanno evidenziato coefficiente di solvibilità inferiore al 130 per cento. “Seguendo le raccomandazioni Ivass, le compagnie non hanno distribuito ovvero hanno rinviato o sospeso dividendi per circa 4,4 miliardi di euro”, ha puntualizzato Franco.
La riduzione forzata della circolazione ha avuto un impatto in termini di riduzione della frequenza dei sinistri, “da noi stimato in circa il 50%, consentendo di quantificare per le compagnie un risparmio medio variabile tra 36 e 41 euro per polizza. Se i dati confermeranno la riduzione dei sinistri e, quindi, dei costi per le imprese, ci attendiamo che le misure di ristoro agli assicurati si estendano”.
Per quanto riguarda il 2019, Franco ha detto che i prezzi dell’Rc Auto sono diminuiti del 2,7%; negli ultimi 6 anni la flessione complessiva è di circa il 22% e, nel confronto internazionale, il divario è passato da oltre 200 a 90 euro. Tuttavia, in diverse aree del Paese l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani.
“L’Ivass ritiene non più procrastinabile un riordino della normativa del settore ed è pronto a fornire il proprio contributo tecnico al fine di accrescere l’efficienza del mercato e promuovere una riduzione dei prezzi meglio distribuita, una migliore qualità dell’offerta e una maggiore tempestività dei risarcimenti.
La tutela dei consumatori si arricchirà di nuovi strumenti in grado di migliorarne l’efficacia.
“Vogliamo integrare col mystery shopping l’attività di vigilanza sulla condotta di mercato. L’Ivass ha ottenuto il sostegno finanziario del programma dell’Unione Europea di supporto alle riforme strutturali per la definizione di una metodologia. Sono previsti due esercizi pilota – per le vendite dirette e online – per valutare la robustezza della metodologia. I risultati saranno integrati nelle procedure di vigilanza dell’Istituto. Proseguono le attività per l’avvio dell’Arbitro assicurativo. Puntiamo a creare uno strumento agile, rapido ed economico”.
Per quanto riguarda il mondo post pandemia secondo Franco “vanno esplorate nuove forme di cooperazione pubblico-privato per la protezione contro i rischi catastrofali, quali quelli derivanti da calamità naturali e da fenomeni pandemici. Si tratta di modelli di cooperazione che combinano la valutazione e la prevenzione del rischio con il trasferimento del rischio residuo tra soggetti privati (mercato assicurativo e riassicurativo) e pubblici (nazionali ed europei) a condizioni di mercato. La ricerca di una rinnovata collaborazione tra pubblico e privato è necessaria anche nel settore della sanità integrativa. La tecnologia può consentire, anche nel settore assicurativo, un accesso più veloce e immediato ai prodotti e ai servizi da parte della clientela. Progetti sperimentali sono in corso con l’industria, l’accademia e la pubblica amministrazione per l’offerta di polizze totalmente digitali mediante blockchain e smart contracts.
È necessario che l’industria assicurativa faccia tesoro delle carenze di protezione emerse, dei cambiamenti nei rischi finanziari e macroeconomici e dell’evoluzione dei rischi operativi, per dare una risposta alle esigenze di risparmio e di protezione della clientela.
Alle compagnie chiediamo di definire prodotti chiari in ciò che offrono e non offrono, scevri da eccessive complessità e non impoveriti da cavilli e clausole di esclusione”.