
Sono in Toscana le strade più pericolose per i ciclomotori (un incidente ogni 1901 abitanti) e i motocarri (1/58.506), quelle dell’Emilia-Romagna per le biciclette (1/3.293) e quelle della Liguria per le moto di media e grossa cilindrata (1 incidente ogni 357 abitanti). Sono questi i risultati di uno studio realizzato da DAS, compagnia di Tutela Legale del gruppo Generali.
Negli ultimi anni – spiega Roberto Grasso, amministratore e direttore generale di DAS – sono cambiate le abitudini e le esigenze di mobilità delle persone e di conseguenza anche i rischi connessi. Purtroppo, non sempre gli incidenti sono collegati alla guida di veicoli di proprietà, spesso ci si può trovare coinvolti in spiacevoli eventi anche con auto a noleggio, utilizzando il car sharing, procedendo a piedi, in bicicletta, in moto o sui mezzi pubblici. Se si viaggia all’estero i rischi si moltiplicano, le normative e le sanzioni previste in caso di violazioni sono diverse in ogni Paese e subentrano inoltre problemi legati alla lingua straniera”.
Secondo le elaborazioni fatte da DAS le strade più pericolose per i motociclisti si trovano in Liguria (con i dati sopra menzionati), in Lazio, dove si è registrato nel 2016 un incidente ogni 837 residenti e in Toscana, (1/849). Le regioni con la più bassa densità di sinistri sono Molise (1/6.368), Basilicata (1/6.039) e Calabria (1/5.283).
Per coloro che si spostano in ciclomotore i rischi più alti si corrono, oltre che in Toscana, anche sulle strade della Liguria, con un incidente ogni 2.530 abitanti e delle Marche (1/3.533). Le regioni dove la densità di sinistri è più bassa sono Calabria (1/19.319), Molise (1/16.422) e Basilicata (1/13.763).
Per quanto riguarda i ciclisti, dopo l’Emilia-Romagna, le strade più pericolose sono quelle del Veneto, dove si è verificato un sinistro ogni 1946 residenti, e del Trentino Alto Adige (1/1.965), terzo in Italia. Molise (un incidente ogni 34.670 abitanti), Calabria (1/25.591) e Campania (1/17.838) sono le regioni con il più basso rapporto residenti/incidenti.
Dopo quelle toscane, le strade della Puglia sono le più pericolose per i conducenti di motocarri (un incidente ogni 60.853 residenti), seguite da quelle liguri (1/71.412). Secondo l’analisi di DAS, la frequenza di sinistri con motocarri è trascurabile in Piemonte (1/1.468.082) e Veneto (1/1.638.374).
Per rispondere alle nuove esigenze legate alla mobilità delle persone, la compagnia ha lanciato la soluzione “DAS in Movimento”, che prevede l’estensione delle garanzie anche a chi si sposta con hoverboard, segway, bici o utilizza qualsiasi altro mezzo.
“Sono tante – ha puntualizzato Grasso – le novità che abbiamo introdotto nella polizza ‘DAS in Movimento’, una copertura che non è più vincolata dalla targa dell’auto, ma segue la persona (o l’intero nucleo familiare del contraente), ovunque esso sia. Oltre ad assicurare la difesa nei procedimenti penali derivanti da imputazioni per guida in stato di ebbrezza senza limiti di tasso alcolemico, abbiamo esteso la copertura al mondo intero ed ampliato il massimale a 100.000 euro per sinistro, al fine garantire tutta l’assistenza legale e peritale possibile nei diversi gradi di giudizio anche per le cause più lunghe e difficili”.