
La pandemia si è fatta sentire anche in termini di vendita di polizze assicurative. Infatti, secondo i dati comunicati dall’Ivass, nel primo semestre del 2020 la vendita complessiva di polizze in Italia è diminuita di circa 9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, da 70 a 64 miliardi.
La flessione riguarda principalmente il comparto vita, dove la raccolta si è ridotta del 10%, da 53,1 a 47,5 miliardi, nonostante siano stati lanciati 144 nuovi prodotti. Si conferma la propensione da parte delle compagnie ad offrire prevalentemente polizze di tipo multiramo (prodotti derivanti dalla combinazione di rivalutabili di ramo I e unit linked di ramo III) e forme di tipo rivalutabile, entrambe riconducibili alla grande famiglia dei prodotti Ibips. Nei prodotti Ibips l’Ivass precisa di aver rilevato un’incidenza dei costi “che, in taluni casi, risulta molto elevata e potenzialmente critica in termini di profittabilità per i clienti”.. Nei mesi di luglio, agosto e settembre la raccolta del ramo vita è tornata sui valori osservati nello stesso periodo del 2019.
Per quanto riguarda le assicurazioni danni, la vendita di polizze si è ridotta del 3%, da 16,7 a 16,2 miliardi nei primi sei mesi dell’anno. Gli oneri per sinistri, ovvero la somma degli importi pagati o messi a riserva per far fronte ai sinistri, sono diminuiti del 9%, da 14,4 a 13,1 miliardi.
Sul fronte dei nuovi prodotti e delle iniziative non direttamene connesse all’emergenza sanitaria, l’Ivass ha rilevato la commercializzazione di pochi nuovi prodotti nei settori mobilità, casa, salute e cyber risk e l’avvio di un paio di iniziative di studio, legate alla mobilità, in chiave digitale e sociale.
L’incidenza dei costi per sinistri e spese di gestione sui premi, il cosiddetto combined ratio, è sceso dal 92% del primo semestre del 2019 all’85 dello stesso periodo del 2020. Si tratta del valore più basso da quando è entrato a regime Solvency II; negli scorsi anni il rapporto aveva oscillato tra l’88 e il 93%.