
Le piccole e medie imprese che integreranno l'intelligenza artificiale nei loro processi potrebbero vedere un aumento dei ricavi annui tra il 10% e il 20% nei prossimi cinque anni. È quanto emerge da uno studio del Centro studi di Unimpresa rilanciato da Radiocor.
Secondo Unimpresa le nuove frontiere digitali possono offrire significative opportunità di crescita, con un impatto positivo sul PIL italiano. Entro il 2030, il PIL potrebbe crescere del 12%, grazie anche al contributo fondamentale delle PMI. Questo sviluppo sarà possibile grazie a un aumento della produttività, stimato nell'1,5% annuo, dovuto all'automazione e all'ottimizzazione dei processi, e all'espansione dei mercati: la digitalizzazione con l'AI può infatti consentire alle PMI di accedere a mercati esteri riducendo i costi.
In particolare, lo studio prevede che l'intelligenza artificiale potrebbe ridurre i costi operativi del 20% e migliorare l'efficienza nei processi produttivi del 15%. In questo contesto, il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, ha elogiato la recente decisione dell'Agcom di istituire un Comitato dedicato all'intelligenza artificiale, definendola un passo fondamentale. Ferrara ha inoltre auspicato che il Comitato possa indirizzare le istituzioni verso politiche che promuovano la diffusione di tecnologie innovative, rendendole accessibili alle piccole imprese e contribuendo a colmare il divario digitale, creando così un ecosistema di collaborazione tra il settore pubblico e privato.