Sono le donne e i giovani i soggetti che soffrono maggiormente la pandemia.
“Gli effetti della crisi si sono ripercossi sulle componenti più vulnerabili e sul Mezzogiorno, acuendo i divari già esistenti nella partecipazione al mercato del lavoro”, ha detto il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, nel corso dell’audizione sulla manovra di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, indicando che “le donne, maggiormente impiegate nei servizi (-809 mila occupati rispetto al secondo trimestre 2019) e in lavori precari nel secondo trimestre hanno contato -470 mila unità” su anno (-323 mila con contratto a tempo determinato) “e il tasso di occupazione femminile 15-64 anni si attesta al 48,4%, contro il 66,6% di quello maschile, collocandoci al penultimo posto della graduatoria europea, appena sopra la Grecia”.
Passando alle categorie professionali, a soffrire maggiormente l’emergenza sanitaria Blangiardo ha ricordato: “Camerieri, baristi, cuochi, commessi ed esercenti delle vendite al minuto, collaboratori domestici e badanti”, mentre tra le poche professioni in crescita si segnalano i tecnici programmatori o elettronici e gli addetti alle consegne.