Cambia volto l’artigianato italiano: se una volta c’erano falegnami e carpentieri che sceglievano di aprire un’impresa artigiana oggi lo fanno anche progettatori di software, informatici, registi e designer, con circa 3.500 attività innovative che hanno aperto nell’ultimo anno in Italia. Sono gli artigiani di terza generazione, che tra nuove tecnologie e prospettive glocal hanno portato a un cambiamento del modo di concepire l’artigianato.
Il dato emerge da un’elaborazione dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza. Se infatti si considerano alcuni settori ad alto tasso di innovazione, la media delle imprese artigiane iscritte in Italia nel 2012 è più alta rispetto alla media delle attive del comparto. E così tra i settori dell’artigianato con indice di dinamicità più elevato, compaiono le attività legate alla produzione di software e consulenza informatica (722 imprese artigiane iscritte in Italia nel 2012, con un indice di dinamicità 2,1 volte più alto rispetto alle attive), il settore delle attività dei servizi d'informazione ed informatici (546 iscritte, con indice di dinamicità 1,8), ma anche le attività di produzione cinematografica (184 iscritte, indice 1,5) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (2.011, indice 1,5). E se la Lombardia è la prima regione per numero di iscritte artigiane innovative (696), il Trentino Alto Adige è la regione in cui il peso delle nuove imprese artigiane nei settori innovativi è più alto che nel resto d’Italia (7,6%), seguita da Friuli Venezia Giulia (5,1%) e Marche (4,7%). Tra i settori dell'artigianato brianzolo con indice di dinamicità più elevato, troviamo le attività legate alla produzione di software e consulenza informatica (con un indice di dinamicità 3,6 volte più alto rispetto alle attive), il settore dei servizi d’informazione e informatici (indice di dinamicità 2,2), ma anche le attività professionali, scientifiche e tecniche (indice 1,7).