La guerra in Ucraina rafforza ulteriormente la ritrosia degli assicuratori a coprire le imprese dagli attacchi cyber.
Secondo quanto riferisce il quotidiano francese Les Échos, le assicurazioni sono particolarmente caute nella sottoscrizione di nuove coperture e si starebbero preparando a inserire nei contratti nuove clausole ed esclusioni. Il quotidiano francese raccoglie le opinioni di alcuni esperti del settore tra cui Michel Josset dell’associazione dei risk manager francesi, Amrae, che spiega come di fronte a rischi potenzialmente molto costosi e di matrice molto spesso criminale, ci sia molta cautela da parte delle compagnia che già prima della guerra in Ucraina hanno iniziato “ad aumentare i prezzi delle coperture e a ridurre le condizioni dell’offerta”.
“Il mercato assicurativo era già molto debole prima del conflitto che ha aggravato la situazione”, conferma Guillaume Deschamps di WTW (ex Gras Savoye).
Sono sul tavolo sussistono diversi scenari: dagli attacchi di origine russa contro società occidentali, agli attacchi di hacker contro società occidentali che hanno scelto di rimanere in Russia e gli assicuratori temono di dover affrontare i cosiddetti attacchi sistemici. Così, “gli assicuratori cyber ci pensano due volte, anche quattro, prima di prendere posizione su un rinnovo o su una nuova opportunità di business. Anzi, alcuni assicuratori hanno addirittura smesso di sottoscrivere nuovi contratti cyber”, aggiunge Deschamps.