
“Il settore assicurativo è un soggetto in grado di rendere, attraverso un finanziamento aggiuntivo, più accessibile il servizio privato a tutti i cittadini. Lo dimostra una panoramica di tutti i principali sistemi occidentali”. È quanto sostiene Marco Vecchietti, amministratore delegato e direttore generale di RBM Assicurazione Salute, che ha partecipato alla tavola rotonda su “Valore della sanità e sanità di valore” all’interno del Forum Risk Management, in corso alla Fortezza da Basso di Firenze.
In quasi tutti i principali Paesi occidentali esiste, in affiancamento al sistema pubblico, uno privato che in termini di finanziamento attinge risorse dal mondo assicurativo, perché, spiega Vecchietti, “l’assicurazione è uno strumento abilitatore, nel senso che consente una maggiore accessibilità, una migliore redistribuzione delle risorse rispetto all’acquisto individuale di sanità privata, rispetto all’accesso che il singolo cittadino può consentirsi attraverso il solo proprio reddito.
La lezione fondamentale che viene dai principali Paesi europei è che tutte le cure non garantibili attraverso il servizio sanitario nazionale e che richiedono un contributo di tasca propria dei cittadini, possono essere accessibili a fette più ampie della popolazione, attraverso un sistema assicurativo che redistribuisca il costo tra i cittadini, rendendolo individualmente più sostenibile. Per questo, ribadisce Vecchietti, “sottolineiamo da tempo come una migliore regolamentazione del sistema sanitario del nostro Paese, più che favorire il sistema assicurativo, potrebbe garantire un surplus ai cittadini italiani, modificando l’assetto attuale, assetto nel quale le assicurazioni, che sono presenti da molti anni, sono comunque accessibili soprattutto ai lavoratori dipendenti o a coloro che hanno redditi più elevati, ma non riescono a garantire questa funzione di maggiore inclusività sociale, proprio perché non sono impiegate in un’ottica di integrazione organica al Sistema sanitario nazionale”.