Il modulo blu cartaceo, il Cid che ogni automobilista tiene a bordo della propria auto per accordarsi in caso di incidente evitando così di aprire un contenzioso, potrebbe essere presto sostituito da un’app sullo smartphone o una pagina digitale. Consumatori, periti e agenti assicurativi, però, hanno lanciato l’allarme sui rischi del nuovo meccanismo digitale.
Un gruppo di associazioni di consumatori insieme al Sindacato nazionale degli agenti di assicurazione si è rivolto all’Ivass per esprimere le proprie osservazioni sull’introduzione del nuovo Modulo Blu digitale sulla constatazione amichevole di incidente, che “potrebbe portare più rischi che opportunità per gli automobilisti”.
L’Ivass ha avviato infatti l’iter di revisione del Regolamento Isvap n. 13/2008 introducendo la facoltà di denuncia di sinistro Rc auto attraverso applicazioni mobili o web, che di fatto digitalizzano il cosiddetto “Modulo Blu”, ossia la Constatazione amichevole di incidente (Cai). Una novità che, secondo consumatori e agenti assicurativi, presenta più rischi che opportunità.
“In Italia si sono registrati nell’ultimo anno 1,8 milioni di sinistri tra veicoli: di questi circa l’80% (oltre 1,44 milioni) sono stati gestiti tramite procedura di Constatazione amichevole di incidente”, evidenziano in una nota congiunta Assoutenti, Confconsumatori, Movimento Consumatori e Sna che hanno presentato le proprie osservazioni all’Ivass.
Le criticità riguardano i rischi di complicazione di una procedura che a oggi funziona, specialmente per persone poco “digitalizzate”, eventuali errori di compilazione su un dispositivo piccolo come lo smartphone nonché questioni di privacy. “Eliminando l’obbligo a carico delle compagnie di assicurazione di consegna del modulo cartaceo, sostituendolo con una applicazione informatica, si potrebbe complicare la sottoscrizione di un accordo tra i conducenti nell’immediatezza di sinistro, a maggior ragione nei casi in cui i sottoscrittori sono persone con scarsa dimestichezza nell’uso delle tecnologie informatiche. La Cassazione, con la sentenza n.15431/2024, ha recentemente confermato che il modulo Cai, sottoscritto da entrambi i conducenti, determina una presunzione, salvo prova contraria da parte dell’impresa di assicurazione, che il sinistro si sia svolto con le modalità e le conseguenze indicate su quel modulo. Evidenti quindi le problematiche legate a facili errori di compilazione su un dispositivo di piccole dimensioni come uno smartphone. Anche alcuni aspetti legati alla privacy degli utenti destano preoccupazione, considerando che il modulo può contenere anche dati sensibili sanitari di eventuali feriti. Si sottolinea inoltre come i dati raccolti dalle compagnie di assicurazione non possano poi essere utilizzati per scopi diversi come, ad esempio, attività di marketing”.