
Secondo la “Wellbeing Diagnostic Survey” realizzata da WTW, l’80% dei datori di lavoro intervistati in Italia ritiene che il benessere dei propri dipendenti sia importante, con il 67% che intende differenziare e personalizzare i propri programmi di benessere nei prossimi tre anni, in netto aumento rispetto all’attuale 20%.
La ricerca di WTW evidenzia che il benessere emotivo è la principale area di interesse per i datori di lavoro nell’arco dei prossimi tre anni (85%), dove lo stress e il burnout dei dipendenti sono le principali preoccupazioni, oltre alla loro salute mentale.
Il benessere finanziario è il target di interesse cresciuto maggiormente rispetto all’edizione dello studio dell’anno scorso (dal 57% nel 2021 al 70% nel 2022), così come è successo in Europa (dal 59% al 63%) e la motivazione è la fortissima preoccupazione per il costo della vita e per l’inflazione alle stelle.
L’interesse da parte delle aziende per il benessere fisico resta importante (80%) - e in crescita relativa rispetto al 2021 (72%) - ed emerge una preoccupazione forte nei confronti dei dipendenti per la mancanza di esercizio, oltre che per una cattiva o poco sana alimentazione. In linea con l’anno scorso (68%) anche l’interesse per il benessere sociale (72%), dove la preoccupazione dominante per i datori di lavoro è la solitudine e la mancanza di un network di contatti sociali da parte dei dipendenti.
Le imprese si stanno attivando per aumentare il benessere in azienda e sono diverse le principali soluzioni messe in atto: i programmi di benessere fisico emergenti nelle aziende sono focalizzati sul gestire i rischi collegati a uno stile di vita non sano e alle malattie croniche, oltre che offrire uno screening e una valutazione dei rischi per la salute per tutti i dipendenti e incentivare uno stile di vita più sano. Per il benessere mentale i programmi in atto volgono a misurare lo stress della forza lavoro e a individuarne le cause principali, e in futuro potrebbero prevedere anche l’implementazione di una strategia e un piano d'azione per la salute mentale. A livello finanziario le imprese si attivano per offrire un piano vita e di invalidità a carico del datore di lavoro oltre il minimo obbligatorio, o per fornire finanziamenti o prestiti per l’istruzione. Nel sociale attivano contributi di beneficenza e includono il benessere nella strategia di responsabilità sociale dell'azienda.
Teresa Mallardi, Senior Associate Health & Benefits di WTW, afferma: “Se negli anni scorsi l’attenzione al benessere fisico ed emotivo era forte e molte aziende hanno già attivato programmi specifici, vediamo ora invece un aumento della programmazione di iniziative volte ad accrescere il senso di sicurezza dal punto di vista finanziario dei dipendenti: prodotti assicurativi a carico del datore di lavoro che offrano un sostegno concreto in caso di morte o invalidità del lavoratore oltre le previsioni obbligatorie, tassi di finanziamento migliori rispetto alle opzioni di prestito diretto al consumatore (compresi i prestiti di emergenza) o webinar che informino sulle diverse questioni finanziarie che i dipendenti devono affrontare (compresa la futura pensione), o ancora accesso agevolato a prodotti di risparmio, solo per fare qualche esempio”.