Beazley
L’assicuratore specializzato Beazley ha reso noto che nel primo trimestre dell’anno i premi assicurativi contabilizzati sono aumentati del 7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 1,48 miliardi di dollari.
L’assicuratore specializzato Beazley ha chiuso il primo trimestre in linea con le previsioni. In particolare, i premi assicurativi netti contabilizzati sono aumentati dell’11% rispetto ai primi tre mesi del 2023, a 1,23 miliardi di dollari, nonostante i premi da rinnovo dei contratti siano aumentati solo dell’1% rispetto al 10% nello stesso periodo del 2023. Il combined ratio previsto per l'anno intero si conferma a un livello di eccellenza pari all'80%.
L’assicuratore specializzato Beazley ha ricevuto l’approvazione formale dai Lloyd’s di Londra per creare il sindacato 4321 a partire dal 1 gennaio 2022.
La compagnia di assicurazioni Beazley ha registrato nel primo trimestre dell’anno una raccolta premi ante-imposte di 971 milioni di dollari, pari a un incremento del 16% rispetto agli 840 milioni dei primi tre mesi del 2020.
Secondo l’assicuratore specializzato Beazley, sono gli attacchi ransomware la più grande minaccia cyber che le organizzazioni devono affrontare.
La londinese Beazley ha acquisito Creechurch Underwriters, agenzia canadese di sottoscrizione, presente sul mercato dal 1996 con una forte specializzazione per la fornitura di soluzioni assicurative tailor made per il segmento delle piccole e medie aziende, con particolare attenzione per le coperture dei rischi tecnologici, delle polizze vita e salute, distribuzione e commercio, delle assicurazioni per professionisti come architetti e ingegneri.
La compagnia Britannica ha recentemente ampliato la sua offerta relativa alla copertura di grandi eventi – sportivi, musicali e d’intrattenimento – rivedendo le condizioni della polizza “Cancellation Plus”.
Le stime prevedono che il comparto delle assicurazioni per il Cyber Risk sia destinato a crescere a un tasso annuo tra il 30 e il 40%, fino a raggiungere nel 2020 un volume di premi di 15 miliardi di dollari, rispetto agli attuali 3-4 miliardi. Tutto ciò, conclude il Financial Times, avverrà “nonostante la crescente preoccupazione che l’industria possa entrare in crisi per gli enormi costi da sostenere in caso di attacchi su larga scala”.