Cyber Security
Secondo quanto dichiarato alla stampa Britannica Jack Lyons, Partner, Cyber, Content & New Technology Risks di JLT Specialty, dopo un anno caratterizzato da gravi incidenti cyber come WannaCry e NotPetya, l’attenzione delle imprese verso questa tipologia di rischi è destinata ad aumentare nel 2018.
Olimpia Agency ha presentato in un workshop una nuova partnership con InfoCert e OmnitechIT, aziende esperte del ramo digital, per proporre una soluzione al problema degli attacchi informatici: “una stretta sinergia di azioni dirette al raggiungimento della compliance, dell’analisi e della protezione della rete, fino all’assicurazione finale del rischio residuo determinato dalle continue evoluzioni tecnologiche”.
Molte aziende “stanno investendo in sicurezza informatica indipendentemente dal ROI (il 63% nel 2017 rispetto al 56% del 2016), il costo medio di un incidente di sicurezza informatica è in crescita”.
Secondo un report di P & S Market Research, provider di servizi di ricerca strategica e di consulenza, il mercato globale della cyber insurance è destinato a crescere nei prossimi anni fino a raggiungere quota 16,9 miliardi di dollari entro il 2023, con un incremento annuo del 23%.
Secondo un’indagine di Kaspersky Lab condotta a livello globale, il 13% degli utenti che frequentano i siti di dating online sono disposti a “rivelare” già dopo pochi minuti i propri dati personali. Gli italiani si sono dimostrati più discreti con il 14% che aspetta diverse settimane prima di lasciarsi andare in confidenze personali.
La crescita mondiale del Cyber crime produce ogni giorno danni sempre più gravi agli scambi commerciali e alle istituzioni pubbliche e il sistema delle imprese italiane corre ai ripari.
Al via il nuovo Protocollo d’intenti sulla protezione dei dati personali nelle attività di sicurezza cibernetica. Il Presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei dati personali, Antonello Soro, e il Direttore Generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), Alessandro Pansa, hanno firmato un documento che conferma e rilancia le linee dell’intesa istituzionale avviata nel 2013.
La risposta al cyber crimine? Potrebbe risiedere in polizze assicurative ad hoc: negli USA, lo stato senz’altro più all’avanguardia nel mondo nella lotta ai reati informatici, quasi un’azienda su 3 ne possiede una. È quanto emerge da un report di BDO, network globale di revisione contabile e consulenza alle imprese, che sottolinea: prevenire totalmente un cyber attacco non è possibile, le coperture assicurative possono servire proprio a tutelarsi nei confronti di accadimenti che non possono essere in alcun modo previsti con anticipo.
Aon, primo gruppo in Italia e nel mondo nella consulenza dei rischi e delle risorse umane, nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa, annuncia di aver siglato una partnership con il gruppo RHEA, uno dei principali fornitori di soluzioni ingegneristiche per i settori Aerospace e Difesa e della Sicurezza con importanti competenze nell’ambito della cyber- security. L’obiettivo di tale accordo è supportare in Italia i processi decisionali di aziende di grandi dimensioni e quelle ad alta complessità nella quantificazione e gestione dei rischi cyber.
Un gruppo di lavoro congiunto, che rappresenta i Risk Manager e i revisori interni di 8 paesi dell’UE e di 6 diversi settori economici (banche, trasporti, difesa, IT, servizi alimentari e telecomunicazioni) ha sviluppato una serie di linee guida per le organizzazioni sulle modalità innovative per organizzare internamente la gestione dei rischi informatici, presentandole presso la sede del parlamento Europeo di Bruxelles.
L’Ivass ha avviato un’indagine conoscitiva sul grado di preparazione degli agenti e dei broker assicurativi nel gestire i rischi cyber e l’integrità dei dati e delle informazioni.
Nel mondo delle aziende siamo alla vigilia di un ricambio del personale, con molti esperti di sicurezza informatica che stanno per tagliare il filo dell’età pensionabile. I Millennials, nome dato alla fascia demografica che comprende i nati tra il 1980 e il 2000, stanno maturando esperienze professionali che li porteranno presto a sostituire i propri genitori al timone di tutti i settori.
Secondo la rilevazione Global Threat Impact Index di giugno realizzata da Check Point Software Technologies, l’Italia è il 42° Paese al mondo più attaccato dagli hacker. Un peggioramento di ben otto posizioni (era al 50° posto nella precedente rilevazione) che certifica la crescente esposizione di aziende, amministrazione pubblica e cittadini ai cyber risk.
La percezione sui potenziali danni del cyber risk si sta velocemente diffondendo a livello globale sull’onda dei recenti attacchi dei pirati informatici. Contestualmente cresce la domanda di coperture assicurative per questa tipologia di rischi, soprattutto da parte delle aziende maggiormente strutturate.
Un cyber attack di portata mondiale potrebbe causare perdite economiche del valore di 53 miliardi di dollari. Una somma enorme, più o meno simile agli effetti prodotti nel 2012 dal ciclone Sandy.