Lavoro
Il lavoro è cambiato per sempre: i dipendenti – soprattutto i più giovani – vogliono flessibilità e decidere dove e quando lavorare. È quanto emerge dalla ricerca “Il futuro dello smart working” rilasciata da Okta, Inc., fornitore di una piattaforma cloud per la gestione sicura delle identità e degli accessi.
Oltre la metà delle micro imprese italiane è intenzionata ad assumere personale nei prossimi sei mesi. Tuttavia, la crescita di occupazione è frenata dalle difficoltà, in molti casi dalla impossibilità, incontrate nel reperire le figure professionali necessarie all’attività aziendale.
Tra i problemi della pandemia e la digitalizzazione il mondo del lavoro è al centro di grandi cambiamenti. Se lo smart working è condizione integrante della società post Covid, la società di recruiting Oliver James ha calcolato che nel corso del 2021 sono cresciute del 40% le assunzioni effettuate da remoto dalle aziende italiane che sono disposte ad assumere “in ogni parte del mondo”.
Secondo le rilevazioni dell’Inail, nei primi due mesi dell’anno sono scese a 82.634 le denunce di infortuni sul lavoro (-14,4% rispetto allo stesso periodo del 2020), 104 delle quali con esito mortale (-3,7%).
DAS, la compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, rinnova concretamente il suo impegno a fianco delle donne con l’iniziativa “Spazio Donna” per favorire l’inserimento lavorativo femminile in collaborazione con il Consorzio SOL.CO. VERONA, che raggruppa circa una trentina di cooperative sociali veronesi.
Circa la metà delle donne che lavorano nel settore tecnologico ritiene che gli effetti del Covid-19 abbiano rallentato le prospettive di carriera. Lo rileva il sondaggio “Where are we now? Understanding the evolution of women in technology” realizzato da Kaspersky.
Si è conclusa con successo la terza edizione del Progetto Dualità Scuola-Lavoro di Allianz. I giovani, studenti e studentesse di licei e istituti superiori di Milano e dell’area milanese che a giugno hanno conseguito il diploma di maturità, hanno completato negli ultimi mesi il percorso di formazione duale con le modalità di lavoro da remoto, messe in atto dalla Compagnia sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Prosegue l’impegno di Alleanza Assicurazioni nell’ambito della campagna #FattiAvanti, che cerca di attrarre giovani talenti alla ricerca di opportunità professionali, così da offrire prospettive di lavoro in un periodo così incerto.
Le famiglie italiane guardano al dopo coronavirus e vedono un futuro incerto e pieno di difficoltà. Secondo il rapporto annuale Confcommercio-Censis che oltre ai dati di consuntivo 2019 analizza l’impatto del Covid-19 sulla fiducia e sui consumi, il 52,8% del campione vede un futuro nero per la propria famiglia, percentuale che sale al 67,5% in riferimento alle prospettive del Paese.
Il Covid-19 lascia una pesante eredità in capo al settore dei servizi professionali alle imprese, costituito prevalentemente dalla consulenza aziendale e dalle attività finanziarie che rischia la perdita di circa 4 miliardi di euro di valore aggiunto a fine 2020, oltre alla scomparsa di 30 mila imprese e quasi 90 mila posti di lavoro.
Pur in un contesto difficile a causa del Covid -19, in cui i giovani si interrogano sugli effetti del lockdown sull’occupazione, Alleanza Assicurazioni, non si ferma: per garantire opportunità di impiego dà il via alla campagna #FattiAvanti, l’iniziativa di selezione e formazione per attrarre giovani talenti da avviare alla professione di consulente assicurativo.
Recessione prolungata, bancarotta, assenza di domanda, disoccupazione e l’arrivo di una nuova ondata pandemica. Sono queste le più grandi paure dei manager globali, nella fase di ripartenza una volta chiusa l’emergenza più acuta del coronavirus, secondo l’ultima edizione dello studio del World Economic “Forum,Global Risk Report”, intitolato “Covid-19 risks Outlook”, realizzato in collaborazione con Marsh & McLennan e Zurich Insurance Group.
Secondo una indagine realizzata per Facile.it da mUp Research e Norstat, sono circa 6,5 milioni gli italiani che hanno dichiarato di aver intenzione di sottoscrivere una polizza assicurativa che prima non avevano.
Due aziende italiane su tre prevedono che la pandemia da COVID-19 avrà un impatto negativo sul business nel prossimo anno, ma solo una su dieci ha ridotto le retribuzioni, una percentuale costante in base alla diversa tipologia di dipendenti. Lo rivela l'indagine “2020 COVID-19 Survey, Italy” condotta da Willis Towers Watson su 55 aziende di grandi dimensioni, per il 75% multinazionali, attive in Italia nei principali settori di mercato.
L’emergenza pandemica di Coronavirus lascerà in eredità perdite devastanti sul piano dell’occupazione. Secondo l’Organizzazione internazionale del Lavoro (Ilo) “cancellerà 6,7% delle ore lavorate nel mondo nel secondo trimestre del 2020, pari all’equivalente di 195 milioni di lavoratori a tempo pieno”.