Pensioni
Le speranze di vita degli italiani continuano ad aumentare. La popolazione invecchia e “gli over 65 sono diventati circa 12 milioni di persone, di cui 6 milioni oltre i 75 anni di età. Ma preoccupa anche il numero di persone non-autosufficienti: 3.378.000 persone (circa l’8% della popolazione) che necessitano assistenza sanitaria continua. Una situazione esplosiva che impone misure urgenti”.
Dichiarazione di Sergio Corbello, presidente Assoprevidenza - l’Associazione per la Previdenza e Assistenza Complementare - a margine della relazione annuale Covip
A margine della relazione annuale del Covip Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari, ha dichiarato la disponibilità degli attuari di collaborare con il Governo per realizzare un progetto integrato di welfare.
Intesa Sanpaolo è la prima banca a finanziare le richieste di APE (Anticipo finanziario a garanzia pensionistica) dei lavoratori che, compiuti 63 anni e con un minimo di 20 anni di contributi, vogliano uscire anticipatamente dal lavoro usufruendo di un reddito ponte che li accompagni alla pensione.
La Fondazione Enpam, ente previdenziale di medici e odontoiatri, ha liquidato a una propria iscritta la prima pensione in cumulo. La dottoressa aveva presentato la propria domanda all’Inps circa un anno fa.
Il Consiglio di amministrazione del Fondo complementare dei giornalisti ha deliberato di assegnare la gestione del comparto garantito a Cattolica Assicurazioni che già aveva in carico il precedente mandato, scaduto lo scorso 31 dicembre.
La pensione sarà un problema per la maggioranza degli italiani. Secondo l’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare, il 55% degli italiani pensa che la propria pensione non sarà sufficiente a mantenere un tenore di vita adeguato una volta usciti dal mondo del lavoro, e un ulteriore 26% prevede un futuro molto incerto.
Se dal punto di vista tecnico non è proponibile l’abolizione dell’adeguamento automatico dei requisiti di pensionamento alla speranza di vita, dal punto di vista più strettamente sociale, pur restando assolutamente valido il principio del perseguimento di un equilibrio attuariale, appare ragionevole trovare meccanismi più sostenibili e sopportabili.
Metà delle donne italiane in pensione devono far quadrare i conti avendo a disposizione un assegno mensile che non arriva ai 1.000 euro.
Dopo la pensione? La valigia. Perché di fronte alla prospettiva di assegni sempre più bassi, quasi due italiani su tre (64%) si dicono disposti addirittura a trasferirsi all’estero per poter mantenere uno stile di vita simile a quello attuale e trovare un ambiente e servizi più adatti alla terza età, senza trascurare la possibilità di fare nuove, piacevoli esperienze.
Sono ancora molti i lavoratori che ignorano a quanto ammonterà l’assegno che percepiranno una volta arrivata l’età della pensione. Secondo i dati raccolti da Bankitalia, gli italiani si confermano un popolo di risparmiatori, ma nonostante il difficile contesto economico, a febbraio i depositi su conti correnti e libretti di risparmio postali hanno raggiunto la cifra record di 1428 miliardi.
Société Générale Securities Services in Italia (SGSS S.p.A.) ha ricevuto, per il 2°anno consecutivo, il riconoscimento come miglior Banca Depositaria dell’anno durante la cerimonia dei Pensioni & Welfare Italia Awards 2016.
Un italiano su 3 tra i 25 e i 64 anni ritiene che la pensione sia sinonimo di ristrettezze economiche e uno su 4 (il 26%) si dice pronto a trasferirsi all’estero per trascorrerla meglio, mentre in molti sognano un “buen retiro” in Spagna o magari ai Caraibi.
La Commissione europea ha esteso fino al 16 agosto 2018 l’esenzione per i fondi pensionistici aziendali e professionali dalle operazioni di compensazione centrale per le transazioni in derivati over-the-counter.
Nel 2015 i pensionati erano 16,2 milioni (-80 mila rispetto al 2014, -600 mila sul 2008) per un reddito pensionistico medio di 17.323 euro lordi (+283 euro sull’anno precedente). È quanto emerge dalla rilevazione statistica di fine anno dell’Istat, dove si osserva come le donne, pari al 52,8%, ricevano in media importi di circa 6 mila euro inferiori a quelli degli uomini.