Pensioni
Metà delle donne italiane in pensione devono far quadrare i conti avendo a disposizione un assegno mensile che non arriva ai 1.000 euro.
Dopo la pensione? La valigia. Perché di fronte alla prospettiva di assegni sempre più bassi, quasi due italiani su tre (64%) si dicono disposti addirittura a trasferirsi all’estero per poter mantenere uno stile di vita simile a quello attuale e trovare un ambiente e servizi più adatti alla terza età, senza trascurare la possibilità di fare nuove, piacevoli esperienze.
Sono ancora molti i lavoratori che ignorano a quanto ammonterà l’assegno che percepiranno una volta arrivata l’età della pensione. Secondo i dati raccolti da Bankitalia, gli italiani si confermano un popolo di risparmiatori, ma nonostante il difficile contesto economico, a febbraio i depositi su conti correnti e libretti di risparmio postali hanno raggiunto la cifra record di 1428 miliardi.
Société Générale Securities Services in Italia (SGSS S.p.A.) ha ricevuto, per il 2°anno consecutivo, il riconoscimento come miglior Banca Depositaria dell’anno durante la cerimonia dei Pensioni & Welfare Italia Awards 2016.
Un italiano su 3 tra i 25 e i 64 anni ritiene che la pensione sia sinonimo di ristrettezze economiche e uno su 4 (il 26%) si dice pronto a trasferirsi all’estero per trascorrerla meglio, mentre in molti sognano un “buen retiro” in Spagna o magari ai Caraibi.
La Commissione europea ha esteso fino al 16 agosto 2018 l’esenzione per i fondi pensionistici aziendali e professionali dalle operazioni di compensazione centrale per le transazioni in derivati over-the-counter.
Nel 2015 i pensionati erano 16,2 milioni (-80 mila rispetto al 2014, -600 mila sul 2008) per un reddito pensionistico medio di 17.323 euro lordi (+283 euro sull’anno precedente). È quanto emerge dalla rilevazione statistica di fine anno dell’Istat, dove si osserva come le donne, pari al 52,8%, ricevano in media importi di circa 6 mila euro inferiori a quelli degli uomini.
La speranza di vita a 65 anni è più alta per chi riceve una pensione rispetto alla media generale della popolazione italiana. Vale per i dipendenti pubblici come per quelli privati, per gli autonomi come per i professionisti.
Il 13 dicembre a Roma presentazione dello studio a cura dell’Ordine degli Attuari: "La mortalità dei percettori di rendita in Italia".
Nell’area Ocse l’Italia è il decimo paese con la più bassa percentuale di investimenti nelle forme previdenziali private in rapporto al Pil.
L’applicazione dei trend demografici alle previsioni economiche, attraverso un’attenta analisi della composizione per età della popolazione, spinge due studiosi della Bocconi (Carlo Favero, Deutsche Bank Chair in Asset Pricing and Quantitative Finance, e Vincenzo Galasso, direttore del Bachelor in International Politics and Government) ad allontanare lo spettro della stagnazione secolare per l’area euro, ma a considerare difficile l’implementazione delle riforme strutturali.
Secondo un’analisi effettuata da Facile.it, nell’ultimo mese di settembre le richieste di informazioni online sui piani pensionistici individuali sono triplicate rispetto al settembre 2015.
Al fine di valutare gli effetti negativi dello scenario di bassi tassi di interesse sugli enti pensionistici aziendali e professionali, l’Eiopa lancerà nel 2017 il secondo stress test sulle pensioni per analizzare gli effetti delle prolungate condizioni di mercato avverse e sulle possibili conseguenze negative per la stabilità finanziaria e sull’economia reale.
Secondo l’indagine annuale Pensions & Investments di Willis Towers Watson, il totale degli asset dei 300 più grandi fondi pensione a livello mondiale nel 2015 è diminuito di oltre il 3% (rispetto ad una crescita di oltre il 3% nel 2014), raggiungendo il valore totale di 14,8 trilioni di Euro. Nonostante questo calo, il primo dall’inizio della crisi finanziaria globale, la crescita cumulata del risparmio da allora è quasi del 19%.
Secondo l’edizione 2016 dello studio Mind The Gap realizzato dal gruppo Aviva, ammonta a 99 milioni di euro (circa il 6% del PIL italiano) la cifra dovranno risparmiare annualmente i 25 milioni di italiani che andranno in pensione tra il 2017 e il 2057, per assicurarsi uno standard di vita adeguato al termine della vita lavorativa.