Pensioni
Nel 2014 la spesa complessiva per prestazioni pensionistiche, pari a 277.067 milioni di euro, è aumentata dell'1,6% rispetto all’anno precedente e la sua incidenza sul Pil è cresciuta di 0,2 punti percentuali, dal 16,97% del 2013 al 17,17% del 2014.
Le nuove pensioni previdenziali liquidate nel 2014 ammontano a quasi 560.000, con un calo del 6,2% dei nuovi assegni e del 5,1% della spesa complessiva annua, mentre l’importo medio lordo mensile cresce dell’1,2%.
La pensione non basta più anche nella ricca Svizzera. Sempre più anziani (il 12,4%) e beneficiari di rendite di invalidità (il 44,1) non riescono a tirare avanti e per vivere devono ricorrere a prestazioni complementari.
Rimettere mano alla tassazione sui rendimenti dei fondi pensione. Luigi Di Falco responsabile Servizio Vita e Welfare dell’Ania non ha dubbi su quale sia lo strumento più adatto per incrementare il numero di aderenti alla previdenza complementare e, nel corso di un’audizione presso la commissione bicamerale sul controllo degli enti gestori di forme previdenziali, lo ha ribadito chiaramente: “Sarebbe opportuno semplificare le norme fiscali sui fondi pensione e ripensare la tassazione dei rendimenti”.
Alla fine del 2014 gli aderenti alle forme pensionistiche complementari sono 6,5 milioni, il 29,4% degli occupati. I fondi negoziali hanno 1,9 milioni di aderenti, gli aperti oltre 1 milione, i fondi preesistenti 650.000. È continuata la crescita dei PIP, che hanno superato i 2,4 milioni di aderenti, oltre a quella dei fondi aperti. Questi alcuni dati che emergono dalla Relazione annuale della Commissione di vigilanza sui fondi pensione – COVIP.
Una vera e propria rivoluzione scuote il campo delle pensioni. Da oggi entra infatti in vigore nel Regno Unito la controversa riforma disegnata dal governo Cameron che permette a ciascun lavoratore di almeno 55 anni di ritirare il montante dei contributi previdenziali annui da lui versati nella propria carriera.
Il blocco della rivalutazione delle pensioni in vigore negli anni 2012-2013 è costato ai 5,5 milioni di pensionati circa 9,7 miliardi di euro, pari a una perdita pro-capite del trattamento pensionistico di base di circa 1.779 euro. Una cifra consistente per una categoria che non naviga certo nell’oro. Il dato è stato reso noto dalla Spi-Cgil.
Circa 1,4 milioni di lavoratori italiani iscritti ai fondi pensione ha smesso di versare i contributi a causa del protrarsi della crisi economica. Il dato emerge dalla relazione annuale del presidente della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, Rino Tarelli.
Quando potrò smettere di lavorare? Che pensione avrò? Mi conviene riscattare gli anni di laurea? Sono alcuni dei tanti interrogativi che riguardano le pensioni, un settore che negli ultimi anni è stato soggetto a numerose riforme. Una risposta ai molti interrogativi in materia viene da Sos pensione, un nuovo servizio offerto da www.iomiassicuro.it, sito informativo su assicurazioni e previdenza, e lanciato in concomitanza con il Salone del risparmio di Assogestioni, che si apre nei prossimi giorni a Milano.
Genertellife, la compagnia diretta ramo vita 100% Gruppo Generali, propone “Pensionline”: il primo piano pensionistico integrativo, online e al telefono, disponibile per il mercato italiano.
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