UniSalute
L’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute ha voluto capire, insieme a Nomisma, come le famiglie italiane si occupano della salute dei figli.
Il Servizio sanitario nazionale si trova oggi di fronte a difficoltà crescenti, al punto che per molte persone non è più sufficiente a garantire le prestazioni di cui avrebbero bisogno. Lo rivela l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute che insieme a Nomisma ha sondato le opinioni di un campione di 1.200 persone su tutto il territorio nazionale.
Cresce – seppur di poco - l’attenzione degli italiani per la propria salute: a dirlo è l’ultima rilevazionedell’Osservatorio Sanità di UniSalute, svolto in collaborazione con l’istituto di ricerca Nomisma. L’indagine, che periodicamente sonda l’attitudine alla prevenzione degli abitanti del Bel Paese, ha riscontrato un aumento del numero di persone che fanno controlli regolari, sintomo forse di una maggior serenità nel frequentare le strutture sanitarie dopo gli anni di pandemia. Restano però ancora una minoranza gli italiani che svolgono visite ed esami di prevenzione.
La maggioranza degli italiani conosce le polizze sanitarie integrative e quasi la metà sta pensando di acquistarne una o potrebbe farlo in futuro: è quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute in collaborazione con Nomisma, che ha indagato la familiarità e la predisposizione degli italiani rispetto alle assicurazioni sanitarie.
“Come stai?” è la prima campagna di comunicazione lanciata da pochi giorni da UniSalute che vuole posizionare la nuova identità del brand, che si affaccia con forza al mercato retail della sanità integrativa, forte della leadership consolidata nel settore corporate.
La maggioranza degli italiani continua ad avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale (57%), ma in molti ne denunciano la situazione di crisi. A lanciare l’allarme è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, che insieme a Nomisma ha interrogato un campione di 1.200 persone riguardo la loro opinione sul SSN e la sanità privata.
La crescita dell’inflazione nell’ultimo anno ha eroso in maniera significativa i risparmi e il potere di acquisto delle persone, costringendole a fare delle scelte per ridurre spese e sprechi, secondo un’indagine di UniSalute, condotta il collaborazione con Nomisma, per oltre la metà degli italiani questo non influenza le spese relative alla salute.
Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse per quegli esami che permettono di avere informazioni sul proprio patrimonio genetico, in particolare per riscontrare la predisposizione a specifiche patologie.
Il fenomeno delle fake news e della disinformazione online ha assunto dimensioni sempre più preoccupanti, soprattutto in ambito sanitario, dove spesso le persone faticano a distinguere le fonti autorevoli da quelle ingannevoli.
Sanimoda, fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori dell’industria della moda, prosegue per il biennio 2023-2024 la collaborazione con i partner assicurativi UniSalute e Generali per la gestione delle prestazioni sanitarie dedicate agli associati e familiari.
La gravidanza è sempre un momento molto delicato nella vita di una donna, una fase di cambiamento che richiede attenzioni particolari e l’accompagnamento di professionisti sanitari lungo tutta la durata della gestazione.
Lo stress è una condizione sempre più diffusa nel mondo contemporaneo, tanto che l’OMS lo ha definito come “Male del XXI secolo”.
L’importanza di prendersi cura e proteggere la propria salute è cresciuta notevolmente dopo gli anni di emergenza sanitaria e un numero crescente di persone pensa di tutelarsi con le polizze sanitarie integrative.
Con l’estate ormai alle porte, in molti ricorrono a diete e programmi di allenamento dell’ultimo minuto per rimettersi frettolosamente in forma in vista delle vacanze.
Le donne sono mediamente più attente alla prevenzione rispetto agli uomini, soprattutto in merito alle problematiche di salute tipiche del proprio genere, ma anche la prevenzione al femminile sembra aver sofferto l’impatto dell’emergenza sanitaria, visto che nell’ultimo anno appena un’italiana su due ha effettuato una visita ginecologica.