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AIBA: climate change, digitalizzazione e nuove normative. Il cambiamento è adesso

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Giovedì, 28 Marzo, 2019 - 09:35
Autore: Gillespie

L’evoluzione regolamentare, il processo di digitalizzazione che sta trasformando lo scenario economico e sociale, la crescente affermazione dell’Insurtech che favorisce la disintermediazione del mercato, i progressi scientifici che concorrono all’incremento delle prospettive di vita e i cambiamenti climatici che aumentano i grandi rischi legati agli eventi naturali sono tra i principali fattori di cambiamento del mondo assicurativo.

È quanto emerso dal convegno dal titolo “Rivoluzione? Evoluzione!”, organizzato a Roma da AIBA, l’Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni che quest’anno festeggia i primi 50 anni di attività.

Nel corso del suo intervento il Presidente di AIBA, Luca Franzi de Luca, ha descritto a grandi linee l’evoluzione di un mercato assicurativo sempre più complesso: “Da un lato la crescente incidenza dei cambiamenti climatici, la digitalizzazione dei processi e dei servizi, nonché il progresso scientifico in termini generali, determinano il deciso aumento dei rischi da tenere sotto controllo. Dall’altro lato, il mercato si muove verso una graduale disintermediazione e un ampliamento dei canali di distribuzione. A questo si aggiungono le normative italiane ed europee che non semplificano la vita degli intermediari professionali, vista la mole di obblighi di compliance e incombenze burocratiche cui devono sottostare, senza peraltro che i consumatori ne abbiano diretti e immediati benefici”.

“La digitalizzazione è una sfida senza precedenti, che sta cambiando il modo di fare assicurazione”, ha affermato il Segretario Generale di Ivass, Stefano De Poli, che ha confermato la piena disponibilità al dialogo dell’Authority sui temi della digitalizzazione. “Con la nuova Direttiva Europea in materia di Distribuzione Assicurativa (IDD), le modalità di vendita e di post-vendita sono diventate importanti quanto la qualità del prodotto”. 

Colossi del web come Google, Amazon e Apple stanno prendendo le misure al settore assicurativo e potrebbero presto diventare un canale distributivo dalle potenzialità dirompenti. “La IDD - ha aggiunto Franzi - ha ampliato il perimetro dei soggetti normati con l’intento di comprendere tutti coloro che distribuiscono prodotti assicurativi, spostando i termini della competizione non più tra differenti operatori, ma sulle capacità professionali degli intermediari nel fornire consulenza personalizzata ai clienti. Oggi i broker devono adattarsi ai continui cambiamenti normativi e conoscere rischi fino a poco tempo fa sconosciuti. Automazione, processi organizzativi efficienti, piattaforme di supporto nell’analisi dei rischi, sono strumenti che possono sostenere la sfida competitiva delle organizzazioni di tutte le dimensioni. In termini generali, l’eccesso di offerta determinerà confusione tra i consumatori e in questo scenario il broker potrà far leva su quella consulenza strategica che lo differenzia rispetto alla platea di nuovi operatori, virtuali e non, che cresce a dismisura”.

Secondo Claudio Cacciamani, Professore Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali, Università degli Studi di Parma, “Nel mondo dell’informazione e dei dati occorre che i broker rivalutino e facciano apprezzare dai clienti la relazione. Questa permette di conoscere al meglio il cliente e di personalizzare soluzioni di gestione dei rischi che, altrimenti sarebbero standard. Ciò richiede tempo, competenze e investimenti. Tuttavia, in caso contrario, si rischia di  trasformare la professione di intermediario in quella di un mero mediatore, in questo esponendolo alla concorrenza delle moderne tecnologie che possono offrire non consulenza, ma alternative non ritagliate su misura. Solo con un corretto e impiego di tempo per il cliente unito a forti competenze, i broker non solo possono riaffermare il proprio ruolo di professionisti del rischio, ma ottenere successo nella salvaguardia del patrimonio imprenditoriale delle aziende nazionali.” 

RISCHI CLIMATICI: 148 EVENTI METEOROLOGICI ESTREMI NEL 2018 IN ITALIA

Gli eventi climatici estremi sono sempre più frequenti, comportano conseguenze economiche devastanti per un Paese fragile come il nostro. La Coldiretti ha stimato in 14 miliardi di euro i danni causati al settore agricolo dal cambiamento climatico negli ultimi 10 anni, mentre nel solo 2018 Legambiente ha contato 32 vittime dovute a 148 eventi meteorologici estremi (437 dal 2010 a oggi), tra allagamenti, trombe d’aria, frane ed esondazioni.

Nonostante il 78% delle abitazioni italiane siano esposte a un rischio medio-alto, ad essere assicurate sono solo una piccola parte non significativa. Tra aziende e società di servizi, circa 680.000 si trovano in zone a rischio climatico (dati Ispra), ma continua a essere poco sviluppata l’assicurazione danni indiretti - che garantisce la copertura dei costi fissi e della perdita di profitto nel periodo di fermo dell’attività - impattando in maniera significativa sulla capacità di sopravvivenza delle aziende.

Fino al 2009 le catastrofi naturali hanno avuto un costo medio annuo di circa 3,5 miliardi di euro, ma dal 2010 a oggi la spesa è decisamente aumentata, fino a toccare il tetto record dei 7 miliardi in un anno, attestando il nostro Paese al settimo posto della classifica mondiale stilata dalle Nazioni Unite sui danni economici causati dalle catastrofi naturali.

“La crescente frequenza e intensità degli eventi naturali provocati dal cambiamento climatico richiede al mercato assicurativo un adeguamento dei contratti alla situazione in evoluzione”, ha precisato il Presidente di AIBA. “Ma è altresì urgente un intervento delle Istituzioni per adottare misure di prevenzione che tengano conto del nuovo scenario. AIBA è disponibile a fornire il proprio contributo tecnico al fine di individuare soluzioni operative che possano favorire l’adozione di forme di protezione e prevenzione finalizzate alla mitigazione dei rischi”. 

Tag: 
AIBA
Cambiamenti climatici
Digitalizzazione
Ambiente

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