C’è gran fermento negli ultimi giorni sulle polizze Cat Nat. Tra le fughe in avanti, subito stoppata, del ministro Musumeci di renderle obbligatorie anche per le abitazioni private, il governo ha ribadito invece i termini per le aziende che dovranno sottoscrivere una polizza entro la fine dell’anno. Provvedimento, che seppure conterrà una modalità di atterraggio più morbido, si parla di un cuscinetto di 90 giorni, non piace al mondo produttivo. il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha sollevato una questione delicata: “Potrebbe succedere che nei territori più esposti al rischio, gli industriali non investano più. Ciò vuol dire desertificare pezzi del territorio e non ce lo possiamo permettere”.
Le tre organizzazioni dell’artigianato (CNA, Confartigianato e Casartigiani) chiedono la proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo, a carico delle imprese, di stipulare una polizza assicurativa a copertura dei rischi provocati da calamità naturali ed eventi catastrofali.
“La proroga è necessaria per definire le linee contenute nella Legge di Bilancio per il 2024 e colmare le incertezze del testo nonché per mettere le imprese nelle condizioni di sottoscrivere in piena consapevolezza polizze efficaci a costi che tengano effettivamente conto del principio di mutualità del rischio”, ha evidenziato Claudio Giovine, direttore della divisione Economica e Sociale della CNA, a nome anche di Confartigianato e di Casartigiani.
“A tal fine – ha osservato – vanno stabilite condizioni di polizza a cui le compagnie di assicurazione devono attenersi nel determinare le coperture e nel fissare il premio e previsto un portale simile a quello per l’energia, sul quale le imprese potranno confrontare le offerte e verificare i prezzi in maniera trasparente”.
“Un’altra lacuna da colmare – ha rilevato – è rappresentata dalla tipologia di manifestazioni catastrofali. Si parla di inondazioni, esondazioni, frane e terremoti. Ma oggi sono sempre più frequenti fenomeni come le grandinate, i colpi di vento, le trombe d’aria, le mareggiate che in un ambito di copertura assicurativa obbligatoria non possono essere lasciati fuori”.
Per il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, l’obbligo di assicurazione anti calamità “è un ulteriore costo per gli imprenditori e non risolve il problema a monte, vale a dire la carenza di interventi sistemici e coordinati per migliorare la gestione delle risorse naturali e riqualificare le aree a rischio”.
Granelli aggiunge che “bisogna attuare subito prevenzione idrogeologica che affronti in maniera strutturale le fragilità del territorio italiano in cui sono radicate le nostre imprese”. A detta del presidente di Confartigianato “dalle indispensabili risposte all'emergenza bisogna passare all'utilizzo delle risorse del Pnrr per azioni di tutela dell'ambiente, con la messa in sicurezza delle zone colpite dal dissesto idrogeologico, la realizzazione di opere e infrastrutture adeguate, la manutenzione ordinaria con controlli costanti per verificare tenuta ed efficienza. In tutto questo le piccole imprese possono svolgere un decisivo ruolo di 'sentinelle' del territorio”.