
Il 2024 si chiude con risultati straordinari per il mercato assicurativo italiano, che ha registrato una crescita complessiva dei premi del 16,2% rispetto all'anno precedente, raggiungendo un volume vicino ai 170 miliardi di euro.
I dati pubblicati da Ania rivelano un incremento significativo sia nei rami Vita (+19,9%) che nei rami Danni (+7,9%), segnando un interesse crescente degli italiani verso la protezione e il risparmio.
Il comparto Danni ha registrato premi per quasi 41 miliardi di euro (+7,5%). L'aumento è stato trainato principalmente dall’Rc Auto (+6,5%), influenzata dall'incremento dei costi dei sinistri, ma anche dagli altri rami danni (+7,9%), che hanno visto un boom nelle polizze Malattia (+12,1%), nei Corpi veicoli terrestri (+14%) e nelle Perdite pecuniarie (+14,6%). Questi numeri sono un chiaro riflesso di una crescente consapevolezza dei rischi emergenti, come i fenomeni climatici estremi e le minacce cyber, spingendo le famiglie italiane a tutelare meglio il proprio patrimonio e la propria salute.
I rami Vita hanno registrato una performance eccezionale, con premi superiori ai 110 miliardi, in aumento del 19,5%.
La crescita è stata principalmente alimentata dalle polizze Unit-Linked (ramo III), che hanno visto un aumento del 50%, sostenuto da mercati finanziari più favorevoli e dall’interesse crescente dei risparmiatori per soluzioni di investimento più dinamiche.
Anche le polizze vita (ramo I) hanno mostrato una crescita positiva, con un incremento dell’11%, per un volume che ha superato i 73 miliardi.
Anche le imprese europee operanti in Italia hanno registrato una crescita significativa, contribuendo con un incremento medio del 7%, mentre le compagnie in libera prestazione di servizi (LPS) hanno visto un'esplosione del 47%.
Con una crescita complessiva dei premi e un'incidenza sul PIL che sale al 6,9%, il settore assicurativo si conferma un pilastro fondamentale per la stabilità economica del Paese.
Giovanni Liverani, presidente di Ania, ha sottolineato l'importanza di continuare a ridurre il gap con gli altri paesi europei. “L’Italia è già tra i leader in varie dimensioni socioeconomiche ma in termini di protezione e previdenza privata è decisamente sotto assicurata rispetto ai nostri peers europei e, quindi, potenzialmente più fragile. In Italia l'incidenza dei premi sul PIL nel settore delle assicurazioni Danni (escluso il settore Auto) si attesta a meno della metà rispetto agli altri principali paesi europei. Dobbiamo perciò intensificare la nostra azione per ridurre questo gap e rafforzare la protezione autonoma delle famiglie e delle imprese. A fronte della positiva dinamica dei premi osservata, stimiamo che nel 2024 il settore assicurativo abbia fornito prestazioni verso i propri assicurati e sostenuto spese di gestione assicurativa del comparto Danni per quasi 40 miliardi, gestendo oltre 18 milioni di sinistri; nel settore Vita, a fronte di oltre 37 milioni di polizze attive, ha gestito soluzioni di risparmio previdenziale e di investimento per oltre 860 miliardi, come detto, ancora su livelli inferiori rispetto ad altre economie”.