
Promuovere la cultura della prevenzione come abitudine quotidiana, partendo dai più giovani. È questo l’obiettivo di “Meglio Ora. La prevenzione è una sana abitudine”, il nuovo progetto ideato da Fondazione Ania in collaborazione con Ania e presentato a Roma.
L’iniziativa mira a sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori su temi legati al benessere fisico e mentale, alla corretta alimentazione e alla prevenzione dalle dipendenze, attraverso un format moderno e coinvolgente: un talk radiofonico itinerante realizzato in collaborazione con RDS.
Il tour, denominato “Meglio Ora Live!”, farà tappa a Torino, Milano e Napoli nel mese di novembre, per poi concludersi a Roma a dicembre. Ogni appuntamento, della durata di novanta minuti, coinvolgerà circa cinquecento studenti, per un totale di oltre millecinquecento ragazzi, e sarà valido anche come percorso PCTO.
Durante gli incontri interverranno medici, psicologi, esperti di comunicazione, divulgatori scientifici e creator, con l’obiettivo di dialogare in modo diretto con i giovani, sfatare fake news sulla salute e promuovere un approccio più consapevole al proprio benessere. “Rimettere al centro la cultura della prevenzione partendo dai più giovani”, spiega Maria Bianca Farina, presidente di Fondazione Ania, “è la missione che ci siamo dati quest’anno. La Fondazione, nata nel 2004 per promuovere la sicurezza e la prevenzione stradale, ha progressivamente ampliato il proprio campo d’azione e ora sceglie di concentrarsi su un tema che riguarda tutti: la prevenzione come stile di vita”.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno del mondo assicurativo nel rafforzare la propria presenza nella società italiana, ponendosi come attore attivo di educazione e responsabilità collettiva. “Stiamo facendo un percorso di irrobustimento per aumentare la presenza di Ania nella società italiana”, osserva Giovanni Liverani, presidente dell’Ania, sottolineando come “il settore assicurativo debba diventare uno strumento di soluzione per diversi problemi socio-economici rilevanti.” Con “Meglio Ora”, aggiunge, “andiamo nelle scuole e parliamo ai capofamiglia di domani su cosa si può fare prima che avvenga qualcosa”.