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Secondo le analisi dell’Istat, nel terzo trimestre dell’anno il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è diminuita di 0,1 punti percentuali scendendo all’8,9%.
In particolare, nel terzo trimestre l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari all’1,8%, un valore invariato rispetto allo stesso trimestre del 2018. Il saldo primario delle Amministrazioni pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,6% (era 1,9% nel terzo trimestre del 2018).
In lievissimo calo la pressione fiscale al 40,3% (40,4% nel trimestre precedente) mentre secondo le stime preliminari, a dicembre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,2% del mese precedente). In merito ai dati relativi ai consumi e ai redditi del terzo trimestre, Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, commenta: “Bene. Anche se la salvaguardia del potere d’acquisto dipende dal raffreddamento dei prezzi, si tratta di un’ottima notizia, che si accompagna a quella positiva di un rialzo del reddito disponibile delle famiglie. Purtroppo, per quanto riguarda invece la spesa delle famiglie per i consumi finali, siamo ancora al palo, fermi al +1,1% su base annua già registrato nel primo trimestre e nel secondo trimestre, in calo rispetto al 2018, quando ad esempio nel terzo trimestre il rialzo era stato dell'1,8%”.
Secondo il Codacons i dati Istat rappresentano “solo una illusione ottica e non corrispondono in alcun modo ad un reale arricchimento delle famiglie. La situazione del potere d’acquisto delle famiglie potrebbe però subire modifiche nei prossimi mesi, a causa del caro-benzina che rischia di determinare una ondata di rincari dei prezzi al dettaglio in tutti i settori”, afferma il presidente dell’associazione Carlo Rienzi.