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Ivass e Ania puntano a modificare le regole di Solvency II prima della data di revisione

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Mercoledì, 3 Ottobre, 2018 - 06:40
Autore: Gillespie

Gli assicuratori italiani si muovono compatti con un unico obiettivo: modificare le regole di Solvency II prima della data di revisione già fissata dall’Europa per il 2020.

Nel corso della terza conferenza annuale su Solvency, organizzata da Ivass e che ha visto la partecipazione tra gli altri del presidente Eiopa, Gabriel Bernardino, e di Nathalie Berger, responsabile del settore assicurativo all’interno della Commissione Europea, il presidente dell’Istituto di Vigilanza, Salvatore Rossi, ha sottolineato come “il volatility adjustment, ovvero la misura di garanzie di lungo termine più largamente usata, non sta funzionando come dovrebbe. L’evidenza da noi raccolta ne ha messo in luce i limiti ed è nostra intenzione collaborare attivamente con l’Eiopa e la Commissione Europea per un loro superamento”.

Nel suo intervento di apertura Rossi ha anche ricordato le critiche mosse dal mercato riguardo all’approccio della valutazione di mercato. “Seppur giusto in linea di principio, questo approccio ha di fatto portato ad una marcata, e forse indesiderata, volatilità nel solvency ratio. Nel 2020 ci sarà una più ampia rivisitazione delle misure LTG che includerà il volatility adjustment. Le misure LTG sono meccanismi convenzionali concepiti per mitigare il principio del valore di mercato, data l’eccezionale volatilità di breve termine che i mercati finanziari possono sperimentare. La finalità è quella di consentire agli assicuratori di continuare a offrire prodotti con garanzie di lungo termine”.

“Quello del meccanismo di aggiustamento alla volatilità di Solvency II – ha spiegato il presidente dell’Ivass - è un problema europeo ma anche italiano perchè ora la volatilità maggiore sui mercati finanziari riguarda, senza dubbio, i titoli di Stato italiani”.

Secondo Ivass l’aggiustamento alla volatilità introdotto con Solvency II ha due punti difettosi, per l’Italia e per tutta l'Europa. Rossi ha osservato che va corretto il timing: “Si era deciso di farlo scattare quattro volte l’anno solo nell’ultimo giorno del trimestre ma il problema è che se quel giorno la volatilità è bassa l’aggiustamento non scatta. Il problema è che così non si tiene conto dell’eventuale volatilità' altissima dei giorni precedenti. Il secondo difetto è che il meccanismo di calcolo è basato su un portafoglio medio delle compagnie che però sono molto variabili per abitudini nazionali e scelte di business”.

La presidente di Ania Maria Bianca Farina ha richiamato l’attenzione sul fatto che “un business così importante per l’economia del Paese rischia di avere gravi problemi”. Farina ha osservato che il meccanismo studiato per mitigare gli effetti della volatilità sugli assorbimenti patrimoniali non sta funzionando. Il caso dell’Italia è emblematico: a fine agosto, ha spiegato, sono scattati 60punti base per le compagnie italiane a fronte di 15 punti per la media delle compagnie europee. Farina ha concluso ricordando la penalizzazione delle gestioni separate, tipiche delle compagnie italiane, per il risparmio di lungo termine.

Per il numero uno di Unipol Carlo Cimbri Solvency II è troppo complicata e va semplificata. L’amministratore delegato del gruppo bolognese ha detto che la regolamentazione non aiuterà la competitività delle imprese europee. In Europa sono cresciuti i maggiori player mondiali prima che fosse introdotta la nuova normativa e difficilmente tra alcuni anni si potrà vedere un ulteriore incremento di competitività di questi player. Eiopa secondo Cimbri deve lavorare “per mitigare gli effetti palesemente ingiusti e discriminatori tra una compagnia e l’altra e tra un paese e un altro. Anche Cimbri si unisce alle critiche sul volatility adjustment osservando che “già il fatto che funzioni a scatti e non in modo lineare dovrebbe far capire ai regolatori che bisogna lavorarci” per modificarlo. Secondo Cimbri la regolamentazione va semplificata perché la tendenza a entrare in ogni aspetto del business porta a un appesantimento che non è utile per il consumatore.

Alle critiche mosse dalle compagnie italiane e anche dall’Ivass sul cattivo funzionamento del meccanismo di aggiustamento della volatilità introdotto da Solvency II, il presidente dell’autorità di vigilanza europea Eiopa, Gabriel Bernardino, risponde che la correzione della valutazione dei portafogli delle compagnie “non dipende da noi ma dipende dalla politica” con riferimento alle revisione della direttiva sulla Solvency II che la Commissione Europea dovrà avviare nel 2020. Sulla modifica del portafoglio medio delle compagnie, su cui fare la valutazione ai fini della volatilità “ci sono pro e contro”, ha aggiunto.

Bernardino ha detto che sono in corso i lavori per aumentare la convergenza tra le prassi delle autorità di supervisione nazionale.

Tag: 
Solvency II
Ivass
Ania

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