La nota società di consulenza ha condotto uno studio sulle startup di Insurtech e ha rivelato che oltre un terzo – precisamente il 35% - delle 1300 in osservazione nel Regno Unito presso l’incubatore Startupbootcamp InsurTech si occupa di creare soluzioni innovative volte a migliorare il rapporto tra le compagnie e i clienti.
Queste giovani imprese che cercano di adattare l’uso di tecnologie avanzate al settore insurance non sono percepite come una minaccia dalle grandi compagnie: il loro ruolo infatti non è tanto quello di creare prodotti concorrenziali a quelli dei grandi player, bensì di studiare soluzioni innovative che possano essere utilizzate da tutti gli operatori del settore per apportare migliorie all’intero comparto. Rappresentano quindi una concreta possibilità di ridefinire l’interazione con i clienti in modo che ne possano trarre vantaggio tutte le imprese del settore.
Sabine VanderLinden ha affermato: “L’industria si sta lentamente accorgendo che il cambiamento è inevitabile, e che le start-up stanno lavorando per facilitarlo e renderlo più accessibile per tutti”.
I vantaggi sono anche per i clienti finali
La ricerca inoltre spiega che un discreto numero di queste neo-nate aziende sono specializzate nello sviluppo di sofisticati strumenti di data analytics e di back office che permettono di ottimizzare i processi lavorativi, di ridurre i costi e aumentare l’efficienza dell’intero sistema.
I benefici di queste invenzioni sono godibili da tutti: se le compagnie riescono, adottando le soluzioni innovative, ad abbattere i costi di conseguenza anche i prezzi delle polizze si abbasseranno. Il vantaggio economico dunque si trasferirebbe a cascata fino ai clienti.
Jonathan Howe, direttore di PwC UK, ha dichiarato a tal proposito: “Questo trend è un’occasione d’oro per l’industria, in quanto rappresenta una concreta opportunità per mutare la reputazione spesso negativa che i clienti hanno nei confronti delle assicurazioni”.