Bancassicurazione
Cattolica Assicurazioni riceve il via libera dell’Ivass alla nuova governance e intanto accelera sulla joint venture con Banco Bpm nel campo della bancassurance.
Il gruppo assicurativo francese Axa ha firmato un accordo di partnership con la banca olandese Ing finalizzato alla realizzazione di una piattaforma di bancassurance digitale in vari Paesi, compresa l’Italia.
A giudicare dall’evoluzione di un mercato sempre più digital oriented, sembrerebbe arrivato il definitivo tramonto per gli accordi di bancassurance. Ma sarà proprio così? Difficile dare risposte certe. Di sicuro è finita la corsa forsennata esplosa nel 2008 quando, nel primo periodo della lunga crisi finanziaria, gli istituti di credito hanno trovato proprio nelle intese con gli assicuratori la loro ancora di salvezza, lo strumento indispensabile a sopravvivere.
La compagnia francese CNP Assurances ha acquisito il 51% di Santander Consumer Finance, veicolo assicurativo danni e vita della banca spagnola.
Inoltre, CNP ha firmato con Santander Consumer Finance una partnership di distribuzione esclusiva riguardante il ramo vita.
Pramerica Life S.p.A., Compagnia assicurativa ramo vita del gruppo statunitense Prudential Financial, Inc. (PFI)*, rafforza la partnership con Cassa di Risparmio di Cento che avvia la commercializzazione di una soluzione previdenziale attraverso le 46 filiali della Banca attive nelle provincie di Ferrara, Modena e Bologna.
Il gruppo Aviva e Ubi Banca hanno firmato una serie di accordi che vanno a ridisegnare la loro partnership distributiva nel ramo vita. In base alle intese sottoscritte, Ubi Banca riacquisisce tutte le partecipazioni detenute dalle società controllate da Aviva Holding Italia Spa in Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Popolare di Ancona e Banca Carime. Il tutto per un corrispettivo di 327 milioni di euro, in linea con il fair value delle partecipate.
Banca Carige ha varato il piano industriale e sono previsti, oltre all’aumento di capitale, l’accorpamento di 80-90 filiali, 600 esuberi da realizzarsi con esodi incentivati e pensionamenti e l’assunzione di 150 giovani con contratto di apprendistato e l’estensione del part time. Il 2013 ha chiuso con una perdita di 1,76 miliardi di euro. Sul rosso, il più alto della sua storia, hanno pesato la svalutazione per 1,67 miliardi degli avviamenti e rettifiche su crediti per 1,09 miliardi.
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