Business Interruption
Nonostante l’Alta Corte di Londra si sia espressa in favore degli assicurati per i mancati pagamenti di sinistri business interruption legati alla pandemia, invitando le compagnie a procedere velocemente agli indennizzi, le compagnie continuano a tenere ben stretti i cordoni della borsa.
La Financial Conduct Authority (FCA), autorità di vigilanza del mercato britannico, ha detto che è “fondamentale” per gli assicuratori del Regno Unito provvedere a liquidare velocemente e per intero i sinistri, a seguito della sentenza dell’Alta Corte di Giustizia sui mancati indennizzi dei sinistri di business interruption legati alla pandemia.
L’impatto dell’emergenza sanitaria che ha costretto molte imprese a ridurre o interrompere la propria attività è stato aggravato dalla bassa copertura del rischio di Business Interruption: in Italia solo il 3% delle PMI sono assicurate in modo specifico. Questo quanto rileva lo studio realizzato da Cerved su commissione di Aiba, l’associazione italiana dei broker di assicurazione e riassicurazione, e presentato questa mattina durante la parte pubblica dell’Assemblea annuale.
Il tribunale di commercio di Parigi (organo giurisdizionale competente a decidere sulle controversie di diritto commerciale) ha stabilito che Axa dovrà pagare al proprietario di un ristorante le perdite subite nei due mesi di mancati incassi per colpa delle misure di contenimento del coronavirus, aprendo quindi le porte a una possibile ondata di ricorsi sulle polizze di business interruption.
Aviva ha affermato che la maggior parte delle sue polizze di Business Interruption non copre gli impatti derivanti da Covid-19 e ha stimato indennizzi per circa 220 milioni di euro legati all’emergenza pandemica. Ma nel Regno Unito continua a essere alta la polemica sul pagamento di queste polizze.
La Federazione delle associazioni europee dei risk manager (FERMA) ha istituito una task force che ha l’obiettivo di individuare proposte utili a risolvere il problema delle coperture di business interruption nei casi di danni non fisici come la pandemica da Covid-19.
L’inglese Financial Conduct Authority (FCA) ha invitato gli assicuratori a provvedere al pagamento degli indennizzi delle polizze di business interruption in riferimento all’interruzione dell’attività produttiva dovuta al coronavirus.
Aon e BELFOR annunciano una nuova che partnership va a integrare l’offerta di servizi assicurativi e di consulenza di Aon con il Pronto Intervento Azienda® (P.I.A.®), il programma BELFOR di assistenza prioritaria e di pronto intervento post sinistro che fornirà un supporto rapido, professionale ed efficiente ai clienti di Aon nella gestione dell’emergenza.
A seguito di grandi violazioni di dati e scandali sulla privacy, importanti interruzioni IT e l'introduzione di norme più severe in materia di protezione dei dati nell'Unione europea e in altri Paesi, il rischio cyber diventa una delle principali preoccupazioni per le imprese.
Le risorse naturali, come l'aria pulita e l'acqua dolce, sono vitali per le imprese e oggi sono gravemente a rischio in molti settori industriali. La mancata gestione delle risorse naturali del pianeta, il c.d. "capitale naturale", ha conseguenze che vanno al di là degli effetti diretti sull'ambiente.
L’instabilità politica è un fattore quasi “scontato” in alcuni mercati esteri, ma ci sono nuove, insospettabili aree in cui tale rischio è in aumento.
Le aziende si trovano di fronte a nuove sfide provenienti da scenari imprevedibili e da un ambiente sempre più interconnesso, secondo quanto indicato dal rapporto annuale Allianz Risk Barometer 2017, realizzato da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS, il centro di competenza del Gruppo Allianz per l’assicurazione degli affari “large corporate” e “specialty”) che analizza i rischi aziendali a livello mondiale, ma anche per area, Paese, settore e dimensione di attività.
Le conseguenze economiche derivanti dall’interruzione delle attività (Business Interruption, BI) sono frequentemente superiori al costo del danno fisico reale, ed esiste un rischio crescente per quelle aziende che operano in un mondo sempre più interconnesso.